Quartieri progettati per camminare: un alleato per il cuore
Camminare regolarmente può fare la differenza nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, la principale causa di morte negli Stati Uniti. Una nuova ricerca olandese, pubblicata su Environmental Research e presentata al congresso della Società Europea di Cardiologia, mostra come vivere in un quartiere pedonale possa ridurre significativamente il rischio di sviluppare CVD (Cardiovascular Disease).
Undici anni di dati per analizzare il legame tra ambiente urbano e salute
Un team di ricerca dei Paesi Bassi ha osservato per oltre un decennio la salute di adulti sopra i 40 anni, senza precedenti di CVD, che non si sono mai trasferiti durante il periodo dello studio. L’analisi, basata su dati ufficiali del Dutch Hospital Discharge Register e del National Cause of Death Register, ha evidenziato che più del 21% dei partecipanti ha sviluppato una CVD.
I soggetti che abitavano in quartieri a bassa accessibilità pedonale presentavano un rischio superiore del 5,1%, mentre chi viveva in aree dove la camminabilità è migliorata nel tempo ha registrato un rischio lievemente ridotto del 4,9%. Tuttavia, il 91% della popolazione studiata risiedeva in zone poco favorevoli alla camminata, risultando più esposta a mortalità correlata alla CVD.
Le sei caratteristiche che definiscono un quartiere ideale per camminare
Per stabilire quanto un quartiere fosse adatto alle passeggiate, i ricercatori hanno valutato le aree urbane entro 500 metri dalla residenza dei partecipanti, basandosi su sei criteri chiave:
densità abitativa, presenza di negozi e servizi, varietà nell’uso del suolo, rete stradale ricca di incroci, disponibilità di spazi verdi e presenza di marciapiedi.
I quartieri con punteggi alti su tutti i sei fattori hanno mostrato i tassi più bassi di insorgenza di malattie cardiovascolari. Al contrario, le zone che non eccellevano in nessuna di queste caratteristiche risultavano le più a rischio.
Anche i miglioramenti urbanistici non bastano da soli
Una scoperta interessante dello studio riguarda i quartieri che hanno migliorato la propria accessibilità pedonale durante gli anni osservati: nonostante il miglioramento, gli effetti positivi sulla salute cardiovascolare non sono stati marcati. Questo suggerisce che abitudini sedentarie consolidate, come l’uso dell’auto per ogni spostamento, non si abbandonano facilmente, anche se l’ambiente diventa più favorevole all’attività fisica.
Urbanistica e salute: un legame da progettare fin dall’inizio
Secondo Erik Timmermans del University Medical Center Utrecht, progettare quartieri pensati per camminare può incentivare forme di trasporto attive, come andare a piedi al lavoro, integrando l’esercizio fisico nella vita quotidiana. Questo rende l’ambiente urbano uno strumento fondamentale di prevenzione contro le malattie cardiovascolari, da considerare già in fase di pianificazione.