Urano, l’enigmatico gigante ghiacciato del Sistema Solare, ha offerto uno spettacolo astronomico senza precedenti all’inizio di aprile 2025, quando è transitato tra la Terra e una stella lontana, generando una rara occultazione stellare planetaria. Questo fenomeno ha permesso alla NASA e a un consorzio di astronomi internazionali di raccogliere dati preziosissimi sull’atmosfera e sugli anelli del pianeta.
Un evento celeste che mancava dal 1996
Il 7 aprile, l’occultazione di Urano è stata visibile esclusivamente dal Nord America occidentale e ha avuto una durata di circa un’ora. L’ultima volta che un evento simile coinvolse il pianeta risale al 1996, rendendo l’osservazione di quest’anno un’occasione irripetibile. Più di 30 astronomi, coordinati dagli scienziati del Langley Research Center della NASA in Virginia, si sono mobilitati, utilizzando 18 osservatori sparsi tra Stati Uniti e Canada.
William Saunders, planetologo di Langley, ha sottolineato l’importanza storica della collaborazione, dichiarando: “È stata la prima volta che abbiamo lavorato insieme su questa scala per un’occultazione”. Grazie alla sinergia di numerosi telescopi, gli studiosi sono riusciti a misurare la curva di luce prodotta dalla stella e a ottenere dati dettagliati sulla struttura atmosferica di Urano.
Rivelazioni sulla stratosfera di Urano
I dati raccolti hanno permesso di analizzare la stratosfera del pianeta, il livello atmosferico intermedio tra la troposfera e la mesosfera. Le osservazioni hanno evidenziato cambiamenti significativi rispetto al 1996, fornendo indizi fondamentali sull’evoluzione chimica e termica dell’atmosfera uraniana.
Urano, attualmente distante circa 3,2 miliardi di chilometri dalla Terra, non possiede una superficie solida. Invece, il pianeta è caratterizzato da una superficie “fluida” composta da acqua, ammoniaca e metano ghiacciati. L’atmosfera superiore è dominata da idrogeno ed elio, elementi che plasmano le dinamiche meteorologiche e termiche.
Emma Dahl, ricercatrice post-dottorato al California Institute of Technology, ha spiegato che i pianeti giganti come Urano, Giove, Saturno e Nettuno sono veri e propri laboratori naturali. Essendo privi di una superficie solida, permettono agli scienziati di studiare la formazione di nuvole, tempeste e venti senza le complicazioni introdotte da terreni solidi, come accade su Terra o Marte.
Prossime opportunità di osservazione
La NASA ha annunciato che Urano occulterà altre stelle nei prossimi sei anni, sebbene le stelle future saranno generalmente meno luminose. Tuttavia, una nuova occultazione di particolare rilievo, con una stella ancora più brillante di quella osservata ad aprile, è prevista per il 2031.
Questa serie di eventi astronomici potrebbe contribuire alla pianificazione delle future missioni di esplorazione dedicate a Urano, un obiettivo crescente per le agenzie spaziali internazionali, come confermato in recenti report anche da fonti come NASA, Space.com e Nature Astronomy.