Ipotesi di vita extraterrestre emergono dalle viscere della Terra, dove grotte nascoste si illuminano sotto la luce dei raggi ultravioletti, rivelando minerali fluorescenti trasportati probabilmente milioni di anni fa dall’acqua. Questo fenomeno, scoperto grazie a una ricerca dell’Università dell’Iowa Settentrionale, apre scenari affascinanti sulla possibilità che microrganismi resistenti possano sopravvivere in ambienti estremi, come quelli della luna ghiacciata Europa, satellite di Giove.
All’interno delle cavità analizzate negli Stati Uniti, tra cui la celebre Grotta del Vento nel South Dakota, gli studiosi hanno documentato un’eccezionale trasformazione visiva: sotto luce UV, le pareti rocciose si tingono di verde, blu e rosa, rivelando la presenza di antichi depositi minerali. Il continuo movimento d’aria all’interno di questa grotta – da cui prende il nome – contribuisce alla sua unicità. “Una parete apparentemente anonima – hanno raccontato i ricercatori – si è trasformata in un vibrante mosaico luminoso, segnalando aree dove un tempo esistevano pozze d’acqua, forse 10.000 o 20.000 anni fa”.
Diversamente dai tradizionali metodi di analisi che prevedono il prelievo di campioni, il team ha adottato una tecnica innovativa e non invasiva per studiare la composizione dei minerali senza alterare l’ambiente. Attraverso uno strumento portatile, è stato possibile catturare la luce emessa dalle rocce, una sorta di firma ottica dei minerali presenti. Questo approccio ha permesso di osservare i fenomeni direttamente sul campo, ampliando la comprensione dei processi geologici e biologici che si potrebbero verificare anche su corpi celesti lontani.