Il ritmo corporeo come alleato nella comprensione del linguaggio
Un nuovo studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B ha rivelato come un gesto semplice, come tamburellare le dita, possa migliorare la comprensione uditiva in ambienti acusticamente disturbati, come ristoranti affollati o uffici rumorosi. Secondo quanto emerso, il movimento ritmico del corpo aiuterebbe a “sintonizzarsi” meglio sul flusso del parlato, potenziando la capacità di ascolto.
Il ruolo attivo del sistema motorio nel linguaggio
I ricercatori hanno esplorato l’ipotesi che il sistema motorio non sia un semplice esecutore di movimenti, ma un componente attivo nell’elaborazione temporale del linguaggio. In particolare, questo sistema potrebbe contribuire alla sincronizzazione interna del cervello, favorendo l’integrazione delle informazioni acustiche anche in presenza di interferenze sonore.
Gli esperimenti: come il tamburellare incide sull’ascolto
Nel cuore dello studio si trova un esperimento condotto con partecipanti madrelingua francesi, chiamati ad ascoltare 40 frasi mascherate da rumori di fondo. Prima dell’ascolto, venivano assegnate quattro modalità di “preparazione”:
- Tamburellare il dito al proprio ritmo.
- Tamburellare seguendo un ritmo fornito.
- Ascoltare un battito ritmico senza muoversi.
- Restare fermi in silenzio.
I risultati hanno mostrato che chi si era preparato con un’azione fisica – tamburellando – riusciva a riconoscere più parole, con una maggiore accuratezza e rapidità rispetto agli altri gruppi. In particolare, tamburellare al ritmo di un battito esterno ha prodotto i migliori risultati.
Un trucco pratico per la vita quotidiana
Questo studio apre nuove prospettive su come movimenti ritmici possano migliorare le capacità cognitive, suggerendo che integrare piccoli gesti come il tamburellare possa aiutare chiunque a comprendere meglio una conversazione in contesti difficili. Una scoperta che potrebbe avere implicazioni anche nell’educazione e nella riabilitazione uditiva.
La ricerca è stata accreditata da fonti scientifiche autorevoli come Nature, The Guardian Science e Science Daily, e rientra in un filone crescente di studi che indagano il legame tra movimento e linguaggio.