Il freddo al momento del concepimento potrebbe influenzare il tuo grasso corporeo oggi
Un team di ricercatori ha scoperto che la stagione in cui avviene il concepimento potrebbe lasciare un’impronta duratura sul metabolismo di un individuo. In particolare, essere concepiti durante i mesi più freddi dell’anno potrebbe offrire vantaggi metabolici, grazie a una maggiore attività del tessuto adiposo bruno, un tipo di grasso che brucia energia invece di immagazzinarla.
Il ruolo chiave del grasso bruno
Il tessuto adiposo bruno (BAT) è fondamentale per mantenere la temperatura corporea e regolare il metabolismo. A differenza del grasso bianco, che immagazzina energia, quello bruno la consuma. Questo tipo di grasso è più attivo nei neonati e nei bambini, ma può essere presente anche negli adulti, sebbene in quantità minori.
Lo studio ha coinvolto 356 giovani uomini sani in Giappone e ha dimostrato che quelli concepiti in inverno avevano:
- Maggiore attività del BAT
- Maggiore spesa energetica a riposo
- Indice di massa corporea (IMC) più basso
- Minore accumulo di grasso viscerale
Elementi che nel complesso suggeriscono una migliore salute metabolica.
La stagione del concepimento conta più della stagione di nascita
Una delle scoperte più sorprendenti è che non è la stagione in cui si nasce a fare la differenza, ma quella in cui si è concepiti, circa 266 giorni prima della nascita. Questo periodo sembra essere critico per determinare l’attivazione o meno di certi meccanismi genetici ed epigenetici.
Per confermare i dati, i ricercatori hanno analizzato anche un secondo gruppo di 286 adulti di età e sesso variabili, trovando risultati simili: una correlazione significativa tra concepimento in mesi freddi e migliori parametri metabolici.
Un’eredità metabolica legata al clima?
Gli scienziati ipotizzano che il freddo ambientale possa modificare l’espressione genica negli ovociti o negli spermatozoi, influenzando lo sviluppo della prole anche prima del concepimento. Questa teoria viene definita come “Origini pre-fecondazione della salute e della malattia”, e rappresenta un nuovo campo di ricerca nella biologia dello sviluppo umano.
Questa forma di adattamento potrebbe aver avuto origine evolutiva, per preparare i nascituri a condizioni ambientali avverse. Lo stesso meccanismo è già stato osservato nei topi, in cui l’esposizione del padre al freddo prima del concepimento migliorava il metabolismo della progenie.
Dati e risultati sperimentali
Nel nuovo studio, i partecipanti sono stati esposti a 19°C per due ore, e l’attività del grasso bruno è stata misurata subito dopo. I risultati hanno mostrato una chiara differenza tra chi era stato concepito:
- Tra il 1° gennaio e il 15 aprile
- Tra il 17 ottobre e il 31 dicembre
rispetto a chi era stato concepito nei mesi più caldi, dal 16 aprile al 16 ottobre. Gli effetti positivi erano coerenti anche quando si consideravano le temperature reali nei giorni intorno al concepimento.
Implicazioni per la salute pubblica e la ricerca futura
Questa ricerca apre nuove prospettive sul concetto di salute intergenerazionale, suggerendo che l’ambiente al momento del concepimento potrebbe avere effetti che vanno oltre la genetica tradizionale. La memoria cellulare ambientale – il modo in cui lo sperma e l’ovulo “ricordano” le condizioni in cui si sono formati – sembra svolgere un ruolo chiave.
Uno degli obiettivi futuri sarà capire come esercizio, alimentazione e clima influiscano sulla qualità delle cellule germinali e, di conseguenza, sulla salute delle generazioni successive. Anche l’epigenetica – cioè i cambiamenti ereditabili nell’espressione genica che non alterano il DNA – sarà cruciale per interpretare questi dati.
Verso una nuova comprensione dell’ereditarietà
In un’epoca in cui si tende a vedere la salute come una combinazione tra genetica e stile di vita, questa ricerca introduce una terza variabile: l’ambiente al momento del concepimento. È un invito a riconsiderare il modo in cui vediamo la prevenzione, la diagnosi e l’intervento precoce, soprattutto nelle malattie metaboliche e non trasmissibili.