Una recente scoperta scientifica ha individuato nella proteina MCL-1 un elemento cruciale per la rigenerazione dei follicoli piliferi, aprendo la strada a futuri approcci contro l’alopecia. Il team di studiosi della Duke-NUS Medical School di Singapore e del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research in Australia ha evidenziato come l’assenza di questa proteina nei topi provochi la perdita dei capelli con l’avanzare dell’età.
La MCL-1 interviene nella fase di crescita del ciclo follicolare, mantenendo attive e funzionali le cellule staminali dei follicoli piliferi. Quando viene rimossa, queste cellule smettono di operare, compromettendo la capacità dei follicoli di generare nuovi capelli. La fase di quiescenza, invece, resta intatta, suggerendo che MCL-1 agisca solo nei momenti di attività rigenerativa.
I risultati ottenuti mostrano che la delezione improvvisa di MCL-1 determina un esaurimento rapido delle cellule attive nei follicoli, bloccando totalmente la crescita indotta dalla depilazione negli esemplari adulti. Le cellule staminali inattive, tuttavia, non subiscono alterazioni.
Il ruolo protettivo della MCL-1 era già noto in altri tessuti: agisce infatti come scudo contro l’apoptosi, la morte cellulare programmata. Nei follicoli piliferi, la proteina difende le cellule dallo stress cellulare durante il passaggio dallo stato dormiente a quello attivo. Senza questo meccanismo di difesa, le cellule degenerano e cessano di rigenerare nuovi capelli.
L’indagine ha permesso anche di chiarire la modalità con cui MCL-1 contrasta la proteina BAK e come sia regolata da una via di segnalazione chiamata ERBB. Quest’ultima modula l’espressione della proteina attraverso meccanismi traslazionali, specialmente nelle fasi in cui il follicolo entra in regressione o è soggetto ad apoptosi accelerata.
Pur trattandosi di uno studio sperimentale condotto sui topi, la struttura biologica dei follicoli piliferi murini è sufficientemente simile a quella umana per suggerire applicazioni future nell’uomo. Tuttavia, per una conferma definitiva, saranno necessarie ulteriori ricerche cliniche. Inoltre, è importante sottolineare che esistono numerose forme di alopecia, ciascuna con cause specifiche, e non tutte risponderebbero a un trattamento mirato alla stimolazione di MCL-1.
Oltre all’interesse per la cura della calvizie, questo studio fornisce preziose informazioni sulla sopravvivenza delle cellule staminali e sulla rigenerazione dei tessuti, ambiti rilevanti anche nella lotta contro il cancro. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, rappresenta un importante passo avanti nella comprensione dei meccanismi molecolari alla base della salute dei follicoli piliferi.