Un raro squalo delle profondità immortalato per la prima volta in natura
Per la prima volta nella storia, gli scienziati hanno catturato immagini inedite e dal vivo del rarissimo squalo gonfiabile dipinto (Cephaloscyllium pictum), un elusivo membro della famiglia degli squali gatto, mai osservato in vita nel suo habitat naturale fino a oggi. Le straordinarie riprese, ottenute nel Novembre 2024, fanno parte di una missione esplorativa sostenuta dalla National Geographic Society, svolta al largo delle coste di Timor Est, nel cuore dell’Asia sudorientale.
Riprese subacquee a oltre 500 metri di profondità
Grazie a sofisticate telecamere a rilascio, il team di ricerca ha individuato l’enigmatico squalo mentre nuotava tra i pendii rocciosi sottomarini a 536 e 570 metri di profondità, un ambiente praticamente inaccessibile agli occhi umani. L’esemplare è stato riconosciuto per la sua caratteristica livrea a chiazze nere e crema, che lo distingue dalle altre specie del genere Cephaloscyllium.
Un’identificazione possibile solo grazie agli esperti mondiali
Per garantire l’identificazione corretta della specie, sono stati coinvolti due tra i massimi esperti di squali al mondo: il Dr. Dave Ebert, soprannominato “The Lost Shark Guy” per la sua attività di riscoperta di specie sconosciute, e il Dr. William White, curatore senior presso l’Australian National Fish Collection del CSIRO. L’identificazione ha richiesto un’analisi meticolosa dei motivi cutanei e della morfologia corporea, aspetti che possono sembrare simili all’occhio inesperto ma risultano unici agli esperti.
Un raggio d’azione ben più ampio del previsto
Il filmato non solo rappresenta una prova vivente dell’esistenza di questa specie sfuggente, ma amplia anche il suo raggio di distribuzione geografica di oltre 1.100 chilometri rispetto a quanto si sapeva, dato che in passato era stata documentata esclusivamente attraverso esemplari catturati e venduti nei mercati ittici indonesiani. Secondo Claassens, la ricerca sugli squali di profondità si basa spesso su ciò che viene trovato nei mercati locali, vista la difficoltà di monitorare direttamente questi ambienti estremi.
Timor Est: un santuario nascosto di biodiversità marina
Questa scoperta evidenzia ancora una volta come Timor Est, una delle nazioni più giovani del pianeta, rappresenti un autentico scrigno di biodiversità oceanica ancora in gran parte inesplorato. Dopo decenni di occupazione e conflitti, il Paese ha conquistato l’indipendenza nel 2002 e oggi, pur restando tra i più poveri al mondo, si afferma come un potenziale punto focale per la conservazione marina globale.
Scienza a basso costo, risultati straordinari
Claassens ha sottolineato quanto sia stato sorprendente ottenere un simile risultato con risorse economiche limitate, definendo il progetto un esempio brillante di quanto possa essere fatto anche in contesti scientifici meno finanziati. “Per un paese come Timor Est, esplorare per la prima volta i propri abissi marini è qualcosa di veramente significativo,” ha dichiarato con entusiasmo.
Lo studio completo è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Oryx, da anni punto di riferimento per la conservazione della fauna selvatica e delle specie a rischio.