Il riciclo della plastica è al collasso: numeri, limiti e alternative
Nel 2022, il mondo ha generato 268 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, ma soltanto il 14% è stato effettivamente riciclato. Il resto è stato incenerito, generando emissioni tossiche, o sepolto, contribuendo alla diffusione delle microplastiche. Questo divario tra l’ambizione ambientale e la realtà operativa è stato analizzato in profondità da testate come New Scientist e istituzioni come l’OCSE.
I limiti del riciclo meccanico
Il riciclo meccanico, che consiste nella raccolta, separazione e fusione delle plastiche, rappresenta oggi il metodo predominante. Tuttavia, è inefficace con numerose tipologie di plastica, specialmente quelle multistrato, e i materiali riciclati tendono a degradarsi dopo pochi cicli. Inoltre, la presenza di residui organici o chimici compromette la qualità del prodotto finale.
Come evidenziato dall’OCSE, il mercato del riciclato fatica a competere con la plastica vergine, ancora favorita dai sussidi ai combustibili fossili, che ne abbassano il costo di produzione.
I modelli virtuosi in Europa e Asia
Alcuni paesi, come Germania, Paesi Bassi, Svezia, Giappone e Corea del Sud, mostrano che alti tassi di riciclo (oltre il 40%) sono possibili. In questi Stati, la raccolta differenziata è estremamente efficiente, spesso abbinata a sistemi premianti, come il sistema tedesco del Pfand per la restituzione degli imballaggi. Anche l’educazione ambientale e una forte governance locale contribuiscono a questi risultati.
Le promesse e i limiti del riciclo chimico
Tecnologie emergenti, come il riciclo chimico, potrebbero superare i limiti del riciclo meccanico. Aziende come Eastman, Carbios e Loop Industries stanno sviluppando metodi per scomporre le plastiche in monomeri riutilizzabili, garantendo materiali di qualità pari a quelli originali.
Tuttavia, queste tecnologie sono ancora energivore, richiedono investimenti elevati e affrontano barriere normative. Inoltre, non sono ancora largamente disponibili su scala globale.
La svolta: riduzione alla fonte e materiali alternativi
Secondo il Center for International Environmental Law (CIEL) e il Plastic Waste Makers Index, la strategia vincente non è perfezionare il riciclo, ma limitare drasticamente la produzione di plastica. Il principio della prevenzione, ovvero evitare di produrre rifiuti fin dall’inizio, dovrebbe guidare le politiche ambientali del futuro.
Il Rapporto ONU 2023 sullo stato globale della plastica sostiene che il passaggio a materiali biodegradabili, la progettazione per il riutilizzo e un nuovo modello economico circolare rappresentano l’unica via d’uscita dalla crisi ambientale globale.
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