La luna piena di aprile e la tradizione della “Luna Rosa”
La notte del 12 aprile 2025, il cielo offrirà lo spettacolo della Luna Piena Rosa, così chiamata non per il colore, ma in omaggio alla Phlox subulata, una pianta primaverile dalle tonalità rosate che fiorisce proprio in questo periodo dell’anno nel Canada orientale e negli Stati Uniti centro-orientali. Questo nome affonda le sue radici nella tradizione dei nativi americani, che battezzavano le lune piene in base ai fenomeni naturali stagionali.
Ma questa luna piena di aprile è ben più che un evento pittoresco: nel 2025, essa assume anche il ruolo di Luna Pasquale, ossia la luna piena che determina la data della Pasqua cristiana e della Pasqua ebraica (Pesach).
Le regole ecclesiastiche e il calcolo pasquale
Secondo il calendario ecclesiastico, la Pasqua cristiana si celebra la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera, convenzionalmente fissato al 21 marzo. Tuttavia, astronomicamente, l’equinozio avviene quasi sempre il 20 marzo, come accade ormai costantemente dal 2008.
Nel 2025, la Luna Pasquale si verifica sabato 12 aprile alle ore 20:22 (ora della Costa Est degli Stati Uniti), ma nella maggior parte dell’Europa, incluso il Vaticano, sarà già domenica 13 aprile quando la luna piena raggiungerà il suo apice. Ed è qui che sorge la discrepanza.
Perché la Pasqua 2025 cade il 20 aprile
Poiché la Chiesa calcola la data della Pasqua secondo le tabelle ecclesiastiche (e non secondo dati astronomici reali), e considerando che la Luna Pasquale è ufficialmente quella che precede la prima domenica disponibile, per l’Europa la luna piena del 13 aprile cade già di domenica, quindi non vale per anticipare la Pasqua alla stessa data. La domenica seguente, 20 aprile 2025, diventa così la data canonica di celebrazione.
Questo accade nonostante la luna piena sia già tecnicamente visibile la sera del 12 aprile in Nord America. Ma la Chiesa segue il computo stabilito nel concilio di Nicea del 325, che affida a tabelle lunari ecclesiastiche, non a osservazioni astronomiche, il calcolo della data pasquale.
Le incongruenze del calendario ecclesiastico
Come sottolineato dal celebre matematico e astronomo Jean Meeus nel libro Mathematical Astronomy Morsels, tra il 1583 e il 2582 ci sono 78 casi in cui la Pasqua non corrisponde alla data suggerita dall’osservazione astronomica. L’origine di questo scarto sta nel fatto che il computus ecclesiastico utilizza valori simbolici come l’epatta e il Numero d’Oro, e un equinozio di primavera sempre fissato convenzionalmente al 21 marzo.
Nel 2038, ad esempio, l’equinozio astronomico cade il 20 marzo, seguito da una luna piena il giorno successivo, una domenica. Tuttavia, la Pasqua sarà celebrata il 25 aprile, in base alle regole ecclesiastiche, ovvero il massimo ritardo consentito.
Rarità e statistiche sulle date pasquali
La data più precoce in cui la Pasqua può cadere è il 22 marzo (come avvenuto nel 1818), mentre la più tardiva è il 25 aprile. Date isolate nel mese di marzo sono rare e sempre incastonate tra due Pasque di aprile. Dieci Pasque consecutive in aprile non si sono mai verificate dalla riforma gregoriana del 1582. Tra il 2000 e il 7999, la data più frequente è il 19 aprile (231 volte), mentre tra il 2000 e il 2999 prevale il 16 aprile (43 volte).
La Pasqua del 2025, che cadrà il 20 aprile, sarà la più tardiva osservata dal 2019 (21 aprile) e fino al 2030, quando la domenica di Pasqua tornerà a cadere nello stesso giorno.