Perché abbiamo i denti del giudizio
I denti del giudizio, noti scientificamente come terzi molari, rappresentano un residuo evolutivo della nostra specie. Crescono alla fine dell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta, in genere tra i 17 e i 25 anni, quando teoricamente si raggiunge la “saggezza” da cui prendono il nome popolare. In origine, questi denti erano fondamentali per la dieta primitiva, basata su carni crude, vegetali duri, noci, radici e persino legno, tutti alimenti che richiedevano una masticazione intensa e quindi una dentatura più robusta e completa.
Secondo Debbie Guatelli-Steinberg, docente di antropologia alla Ohio State University, le mascelle umane si sono evolute in dimensioni più piccole per via della dieta moderna più morbida, creando però uno squilibrio con la quantità di denti. Questa discrepanza è ciò che porta oggi a problemi di affollamento dentale e alla mancata eruzione corretta dei denti del giudizio.
Perché causano così tanti problemi
Nella maggioranza delle persone, questi denti non trovano spazio sufficiente nella mascella per emergere correttamente. Questo porta a condizioni note come inclusione dentale, che possono provocare dolore, infiammazione, infezioni gengivali e carie. I denti che spuntano solo parzialmente diventano un ambiente favorevole ai batteri, rendendo difficile l’igiene orale e aumentando il rischio di complicazioni.
L’estrazione preventiva è una pratica comune, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove oltre l’80 percento dei denti del giudizio finisce per essere rimosso. Tuttavia, secondo alcuni studi, solo il 12 percento dei denti inclusi sviluppa vere patologie, mettendo in discussione l’utilità delle estrazioni sistematiche.
I rischi legati all’estrazione
L’estrazione dei denti del giudizio non è priva di rischi. Le possibili complicanze includono infezioni, alveolite secca (mancata formazione del coagulo sanguigno), e in rari casi danni ai nervi facciali, che possono causare parestesie permanenti a labbro, mento o lingua. Il rischio aumenta quando i denti sono profondamente inclusi nella mascella e si trovano in prossimità dei nervi principali.
Un futuro utile per i denti del giudizio
Nonostante le sofferenze che causano, i denti del giudizio potrebbero avere una nuova funzione salvavita. La polpa dentale di questi molari si è rivelata una fonte preziosa di cellule staminali post-natali, capaci di differenziarsi in condrociti, osteoblasti, adipociti e cellule mesenchimali. Secondo uno studio del 2013, queste cellule possono essere utilizzate per rigenerare tessuti e trattare patologie gravi come Alzheimer, Parkinson, SLA, nonché insufficienze cardiache e malattie epatiche.
Oggi esistono banche dentali che permettono la crioconservazione dei denti del giudizio per usi futuri, una pratica che apre scenari inediti per la medicina rigenerativa e la terapia cellulare.
Fonti autorevoli: Ohio State University, WebMD, Journal of Dental Research, National Institutes of Health (NIH).