Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Costanza ha individuato un composto che potrebbe rivoluzionare il trattamento contro uno dei più temibili super-batteri: la Neisseria gonorrhoeae, responsabile della gonorrea. Questo microrganismo, grazie alla sua capacità di acquisire geni da altri batteri, ha sviluppato una resistenza preoccupante alla maggior parte degli antibiotici moderni.
Una nuova classe di antibiotici derivata dai chinoloni alchilici
Gli scienziati hanno focalizzato le loro ricerche su un gruppo di molecole note come chinoloni alchilici (AQ), sostanze che alcuni batteri impiegano come arma chimica contro organismi rivali. Dopo aver esaminato queste molecole, il team ha sintetizzato nuove varianti in laboratorio, individuando un composto in particolare che ha mostrato un’efficacia sorprendente contro il gonococco.
Il composto chiave, il 2-nonil-4-chinolone N-ossido (NQNO), è stato isolato dal batterio Pseudomonas aeruginosa. Negli esperimenti, l’NQNO ha dimostrato la capacità di bloccare la crescita della N. gonorrhoeae fin dai primi stadi di sviluppo, senza provocare danni ad altri microbi benefici o alle cellule umane.
Il meccanismo di autodistruzione dei gonococchi
Ciò che rende l’NQNO così innovativo è il suo meccanismo d’azione: interrompe la catena di trasporto degli elettroni nelle cellule del gonococco, una funzione essenziale per la produzione di energia. Questo blocco induce uno stress metabolico letale, che porta all’attivazione di una tossina interna del batterio, innescando una sequenza di autodistruzione.
La profonda conoscenza dei sistemi di tossina-antitossina presenti in altri microrganismi ha ispirato i ricercatori a dirigere l’NQNO contro questa vulnerabilità intrinseca del gonococco. La microbiologa Ann-Kathrin Mix, tra gli autori dello studio, ha sottolineato come il nuovo composto sfrutti esattamente questo punto debole del batterio.
Risultati promettenti nei modelli animali
I primi test su modelli murini hanno mostrato risultati estremamente incoraggianti: il trattamento a base di NQNO si è rivelato altamente efficace nel contrastare l’infezione gonococcica. I ricercatori sono anche riusciti a migliorare ulteriormente la molecola, rendendola ancora più potente grazie a interventi di ingegneria chimica.
Secondo il biologo cellulare Christof Hauck, il composto offre la speranza di un approccio terapeutico che colpisca selettivamente il patogeno senza compromettere il microbioma umano.
La sfida dei ceppi resistenti e il futuro della terapia
La Neisseria gonorrhoeae è stata inserita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella lista dei patogeni prioritari, data la sua capacità di sviluppare resistenze multiple in tempi rapidissimi. Come evidenziato dal biochimico microbico Thomas Böttcher dell’Università di Vienna, l’emergere di ceppi resistenti a tutti gli antibiotici rappresenta una delle minacce più gravi alla salute pubblica globale.
Il lavoro su NQNO non è ancora concluso e serviranno ulteriori studi clinici per verificare sicurezza ed efficacia sugli esseri umani. Tuttavia, questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta fondamentale nella lotta contro la gonorrea e le sue complicazioni diffuse in tutto il mondo, che colpiscono ogni anno milioni di persone.