Nuove scoperte nel cuore galattico grazie a osservazioni ad altissima risoluzione
Un team di ricercatori ha scoperto strutture gassose sottili e allungate, totalmente prive di polvere, nascoste nelle regioni più interne della Via Lattea, dove domina il buco nero supermassiccio centrale. Questi filamenti misteriosi, osservati con il radiotelescopio ALMA, stanno rivoluzionando la comprensione dei meccanismi dinamici e chimici all’interno della zona molecolare centrale (CMZ) della nostra galassia.
Un mosaico invisibile agli occhi umani
In un’area che si estende per circa 0,01 parsec – più di 2.000 unità astronomiche – i filamenti si muovono in modo sorprendentemente ordinato, senza turbolenze visibili, come corsie di un traffico interstellare regolato. A differenza di quanto ci si aspetterebbe, non vi è traccia di polvere cosmica, il che rende la scoperta ancora più enigmatica. La linea spettrale del monossido di silicio (SiO), rilevata da ALMA, ha permesso di mappare questi tracciati di gas che sembrano fluttuare armonicamente sotto l’influenza di forze ancora da decifrare.
Un comportamento che sfida le leggi dell’astrofisica
I filamenti non si trovano in prossimità delle consuete zone di formazione stellare, e la loro disposizione e composizione non si allineano con i modelli conosciuti. L’assenza di emissioni termiche a 1,3 mm, solitamente associate alla presenza di polvere riscaldata, suggerisce che qualche processo sconosciuto abbia selettivamente rimosso la componente solida del mezzo interstellare, lasciando gas puro e libero di fluire.
Tornado cosmici e impatti ad alta energia
Secondo gli scienziati, i filamenti potrebbero essere il prodotto di vortici galattici, simili a tornado spaziali, originati da shock ad alta energia. Questi eventi rilasciano molecole incastonate nei granelli di polvere e le reimmettono nel ciclo gassoso galattico. Tra queste, il metanolo (CH₃OH), l’acetonitrile (CH₃CN) e altri composti organici complessi fungono da traccianti di una chimica interstellare attiva, con potenziale rilevanza per i processi di nascita stellare o di sintesi prebiotica.
Mappatura della CMZ: velocità e intensità in gioco
I filamenti sono stati individuati nelle cosiddette nubi a 20 km/s e 50 km/s, due zone particolarmente dense del centro molecolare della galassia. Grazie alla risoluzione spettrale di ALMA, è stato possibile misurare le velocità interne, comprese tra -20 e 75 km/s, rivelando la presenza di shock energetici che alterano il gas senza dar luogo a formazione stellare. Le mappe a diverse frequenze e risoluzioni hanno confermato che queste strutture si trovano nei punti in cui l’emissione di polvere è praticamente nulla.
Il ciclo galattico del gas: una catena continua
La scoperta porta nuova linfa a una delle ipotesi più affascinanti: esiste un ciclo di riciclo cosmico, in cui le molecole vengono liberate dagli shock, scorrono lungo i filamenti, si reintegrano nella polvere e ricominciano il ciclo. È un meccanismo invisibile ma continuo, dove nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, in perfetto stile cosmico.
La presenza di molecole complesse nelle regioni studiate dimostra che la chimica galattica non è passiva, ma parte integrante della dinamica strutturale del centro della Via Lattea.
Ancora domande aperte nel cuore della galassia
Cosa ha rimosso la polvere? Perché il gas si muove in modo così ordinato in un ambiente altrimenti caotico? Quanto durano questi filamenti? Sono fenomeni effimeri o strutture ricorrenti? Gli scienziati non escludono l’esistenza di altri meccanismi ancora sconosciuti e riconoscono che molto resta da scoprire.
Il centro della nostra galassia continua a sorprendere. Ogni nuovo dettaglio rilevato da strumenti ad alta sensibilità come ALMA ci avvicina a una visione più chiara, anche se ancora lontana, di ciò che accade dietro la cortina di polvere e gas. In questo scenario, i filamenti invisibili diventano le tracce più tangibili di un universo in perenne movimento, dove la materia si rigenera, cambia stato e costruisce nuove storie.