Astroscale e la Space Force: rifornimento in orbita geostazionaria nel 2026
Nel 2026, la Space Force statunitense si prepara a lanciare una missione pionieristica di rifornimento in orbita, condotta dalla divisione USA della compagnia giapponese Astroscale. L’obiettivo è testare una nuova frontiera nella logistica spaziale, dimostrando la possibilità di rifornire satelliti operativi in orbita geostazionaria (GEO), a circa 35.786 chilometri sopra l’Equatore terrestre.
Un’operazione ad alta precisione
Il protagonista di questa missione sarà l’APS-R Refueler, un veicolo spaziale dal peso di 300 chilogrammi, progettato per trasportare e trasferire idrazina — un propellente chimico ad alta energia — a satelliti orbitanti. L’APS-R si dirigerà inizialmente verso l’orbita GEO, per poi posizionarsi appena al di sopra, dove tenterà un rendezvous con uno dei satelliti Tetra-5 della Space Force, in fase di lancio prevista per il 2025.
Una volta stabilito il contatto, l’APS-R effettuerà un attracco e inizierà il delicato processo di trasferimento del carburante. Il sistema utilizzato è la Rapidly Attachable Fluid Transfer Interface (RAFTI), una tecnologia sviluppata da Orbit Fab, startup americana specializzata in infrastrutture orbitanti per il rifornimento.
Flessibilità e logistica nello spazio
Dopo il primo rifornimento, il veicolo Astroscale si allontanerà per verificare eventuali perdite di carburante, per poi dirigersi verso un deposito orbitale di Orbit Fab, dove effettuerà un secondo caricamento. Da lì, si sposterà verso un secondo satellite, il cui nome è ancora riservato, per ripetere l’operazione. Questo approccio modulare e iterativo segna un nuovo paradigma nella gestione e manutenzione dei satelliti attivi.
Secondo Ron Lopez, presidente di Astroscale U.S., la missione rappresenta un cambiamento epocale: “Stiamo cambiando la realtà di ciò che è possibile. La logistica nello spazio non deve essere anni luce lontana.”
Competizione globale e precedenti tecnologici
Astroscale non è l’unica a muoversi in questa direzione. Northrop Grumman ha già condotto missioni simili con i suoi Mission Extension Vehicle-1 e -2, mentre la Cina ha recentemente sperimentato il suo veicolo Shijian 25 per il rifornimento e l’estensione della vita dei satelliti.
Oltre al rifornimento, Astroscale è attiva anche nella rimozione dei detriti spaziali, come dimostrato dalle missioni ADRAS-J e ELSA-d. L’operazione ADRAS-J ha già effettuato un avvicinamento a un vecchio stadio di razzo in orbita, segnando un passo in avanti nella gestione sostenibile dello spazio.
Verso una nuova era della manutenzione orbitale
L’introduzione di servizi di rifornimento su richiesta potrebbe rivoluzionare l’industria satellitare, riducendo la necessità di nuovi lanci e prolungando la vita operativa dei veicoli spaziali. Questo approccio favorisce una maggiore sostenibilità orbitale, contribuendo a mitigare la crescente minaccia dei detriti spaziali e a rendere più flessibili le operazioni militari e civili nello spazio.
Fonti autorevoli che hanno discusso l’argomento includono SpaceNews, NASA, Reuters e Ars Technica.