A 96 chilometri da São Paulo, al largo della costa sud-orientale del Brasile, si cela un luogo che sembra uscito da un racconto dell’orrore: Ilha da Queimada Grande, conosciuta anche come Isola dei Serpenti. Questo isolotto selvaggio, circondato dall’Oceano Atlantico, è talmente infestato da rettili velenosi da essere completamente interdetto ai civili. La Marina brasiliana ne sorveglia rigidamente l’accesso per tutelare tanto gli umani quanto la fragile biodiversità che popola la zona.
Al centro della leggenda e del timore si trova il ferro di lancia dorato (Bothrops insularis), una vipera tra le più velenose al mondo e endemica di questa piccola isola. Nonostante la sua letale tossicità, questa specie è classificata in pericolo critico di estinzione, il che ne rende la tutela ancora più urgente. Il suo veleno emotossico attacca il sistema circolatorio, provocando emorragie interne, coaguli e shock sistemici. A differenza dei veleni neurotossici tipici di cobra e taipan, quello del ferro di lancia dorato è capace di uccidere un uccello nel giro di pochi minuti, rendendolo un predatore perfettamente adattato al suo ecosistema.
Questi serpenti si nutrono prevalentemente di due specie di uccelli migratori: l’elaenia cilena (Elaenia chilensis) e il tordo dalle zampe gialle (Turdus flavipes). Proprio per cacciare prede in volo, il ferro di lancia dorato ha sviluppato un veleno da tre a cinque volte più potente rispetto ai suoi parenti continentali. Con circa 2.000–4.000 esemplari distribuiti su 255.000 metri quadrati di foresta tropicale, si stima una densità di oltre cinque serpenti per metro quadrato in alcune zone.
Questa abbondanza di rettili ha alimentato storie inquietanti, come quella della famiglia del guardiano del faro, che nei primi del Novecento viveva sull’isola. Secondo le leggende locali, sarebbero stati vittime dei serpenti che si infilavano nottetempo attraverso le finestre della loro abitazione. Tuttavia, non esistono registrazioni ufficiali di decessi confermati sull’isola, anche grazie al rigore delle norme imposte dal governo brasiliano.
Oltre ai ferri di lancia dorati, potrebbero abitare l’isola anche serpenti arboricoli non velenosi, come il mangiatore di lumache di Sauvage (Dipsas albifrons), sebbene le prove siano scarse. A oggi, solo un gruppo selezionato di ricercatori autorizzati può mettere piede sull’Isola dei Serpenti, un luogo tanto affascinante quanto pericoloso, dove la natura si è evoluta in isolamento per oltre 11.000 anni, dando vita a una delle specie più uniche e micidiali dell’intero continente sudamericano.