Il cambiamento climatico supera l’inquinamento e la perdita di habitat
Nel 2024, uno studio pubblicato su BioScience ha rivelato un dato allarmante: il cambiamento climatico rappresenta oggi la principale minaccia per le specie in pericolo negli Stati Uniti, superando per la prima volta cause storiche come la distruzione degli habitat, l’inquinamento ambientale e l’invasione di specie aliene. Il lavoro, coordinato da Talia E. Niederman insieme ai ricercatori dell’organizzazione Defenders of Wildlife, ha preso in esame 2.766 specie elencate nell’Endangered Species Act (ESA), incluse anche quelle presenti nei territori statunitensi d’oltremare.
Un impatto senza precedenti: il 91% delle specie è colpito
L’indagine ha stabilito che il 91% delle specie minacciate è attualmente influenzato dal riscaldamento globale, un dato che segna una svolta nella valutazione delle minacce ambientali. Lo studio ha inoltre evidenziato che l’86% delle specie analizzate è soggetto a più di una minaccia simultanea, con il cambiamento climatico in cima alla lista per impatto e diffusione.
Ecosistemi stravolti e specie incapaci di adattarsi
L’accelerazione delle alterazioni ambientali dovuta al riscaldamento globale sta compromettendo profondamente gli ecosistemi naturali, superando spesso la capacità di adattamento delle specie, soprattutto per anfibi, coralli e molluschi bivalvi. Questi gruppi sono stati identificati come i più vulnerabili negli Stati Uniti, a causa della loro elevata sensibilità alla temperatura, all’acidificazione degli oceani e all’alterazione delle precipitazioni.
Le cause umane secondo la scienza globale
Nel Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, citato anche dalla NASA, gli scienziati affermano senza esitazioni che l’aumento di CO₂, metano e ossido di diazoto nell’atmosfera è direttamente legato all’attività umana. Le emissioni industriali e l’uso intensivo di combustibili fossili hanno prodotto mutamenti irreversibili nella biosfera, nella criosfera, negli oceani e nell’atmosfera terrestre.
Appello alla politica ambientale: integrare la variabile climatica nella gestione
I ricercatori raccomandano con urgenza di inserire la vulnerabilità climatica all’interno delle strategie di conservazione previste dall’Endangered Species Act. Secondo quanto dichiarato nello studio, non è più il momento di aspettare nuove ricerche: le prove dell’impatto del riscaldamento globale sulla biodiversità sono ormai inequivocabili. Le autorità dovrebbero agire ora per arginare le estinzioni future, affrontando i cinque driver della crisi ambientale — clima, uso del suolo, sovrasfruttamento, inquinamento e specie invasive — in maniera coordinata e sistemica.
Fonti autorevoli: BioScience, NASA, IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change.