Un’architettura naturale senza precedenti nei fiumi del Madagascar
Nel cuore delle foreste pluviali del Madagascar orientale, un ragno di dimensioni apparentemente insignificanti sta scrivendo una pagina eccezionale della storia naturale. Si tratta del Caerostris darwini, noto come ragno dell’albero di Darwin, una specie che costruisce le più grandi ragnatele orbicolari mai documentate, sospese tra le sponde dei fiumi per una lunghezza fino a 25 metri. La sua scoperta, avvenuta nel 2009, è stata celebrata con la denominazione che rende omaggio a Charles Darwin, a 150 anni dalla pubblicazione de L’origine delle specie.
La ragnatela più estesa e resistente del mondo animale
Le ragnatele tessute dal C. darwini sono veri e propri capolavori di ingegneria biologica. Alcune raggiungono 2,8 metri quadrati di superficie e possono coprire oltre 28.000 centimetri quadrati, estendendosi da una riva all’altra di fiumi e laghi. Queste strutture sono costruite per catturare una moltitudine di insetti volanti, come libellule, api, efemerotteri e damigelle, in un ambiente dove la competizione è spietata anche tra gli stessi ragni.
La seta prodotta da questa specie è considerata il materiale biologico più resistente mai analizzato. Secondo uno studio pubblicato nel 2019, essa è più di due volte più resistente della seta di qualsiasi altro ragno conosciuto e 10 volte più forte del Kevlar, materiale usato nei giubbotti antiproiettile. Il segreto risiede nella proteina MaSp4, una molecola ricca di prolina che conferisce estrema elasticità alla fibra, e in un dotto di filatura allungato, che permette un allineamento ottimale delle fibre.
Un drammatico esempio di selezione sessuale estrema
Il dimorfismo sessuale nella specie è tra i più marcati del regno animale. Le femmine misurano dai 18 ai 22 millimetri, mentre i maschi adulti sono inferiori ai 6 millimetri, risultando 14 volte più leggeri e oltre due volte più piccoli. Questo squilibrio ha dato origine a comportamenti sessuali tanto estremi quanto inquietanti: cannibalismo post-accoppiamento, autocastrazione e danneggiamento volontario degli organi genitali da parte dei maschi.
Studi pubblicati nel 2016 hanno documentato come i maschi scelgano strategicamente femmine appena mutate, ancora incapaci di reagire. Ma l’aspetto più insolito è l’osservazione del sesso orale: i maschi depositano saliva sugli organi riproduttivi femminili in più fasi del corteggiamento. Questo comportamento, estremamente raro tra gli invertebrati, potrebbe avere un ruolo nella selezione spermatica o nel rafforzare la propria idoneità agli occhi della femmina.
Il Madagascar come laboratorio vivente della selezione naturale
Il Caerostris darwini rappresenta uno dei più spettacolari esempi dell’evoluzione darwiniana in atto. In un ecosistema remoto ma straordinariamente complesso, questa specie incarna la creatività e l’efficienza della selezione naturale, con adattamenti che superano qualsiasi aspettativa evolutiva, sia sul piano strutturale che comportamentale.