Un gatto quantistico troppo grande per restare nella scatola
Il celebre gatto di Schrödinger, simbolo dell’ambiguità nella meccanica quantistica, è uscito – almeno metaforicamente – dalla sua scatola teorica. Non si tratta di un felino vero, ma di un costrutto matematico e sperimentale che vive nei laboratori più avanzati del mondo, come quelli di IBM. Proprio lì, alcuni ricercatori hanno recentemente annunciato di aver realizzato un sistema quantistico che ricorda il famoso paradosso, ma su una scala mai raggiunta prima.
Circuiti superconduttori e stati sovrapposti
Il “gatto” creato da IBM è composto da minuscoli circuiti superconduttori, capaci di mantenere stati sovrapposti e entangled (intrecciati) per lunghi periodi. Questi circuiti rappresentano qubit, l’equivalente quantistico dei bit classici, ma con la capacità di essere simultaneamente 0 e 1.
Nella logica del paradosso ideato da Erwin Schrödinger nel 1935, un gatto è contemporaneamente vivo e morto finché non viene osservato. I ricercatori di IBM, come riportato in un’approfondita analisi del New York Times e da articoli tecnici su Nature Physics, hanno creato un sistema in cui questa sovrapposizione è sufficientemente ampia da essere considerata “macroscopica” per gli standard della fisica quantistica.
Perché “ingrassa” il gatto
Quando si dice che il gatto quantistico ingrassa, si intende che il numero di qubit coinvolti nello stato sovrapposto è in aumento. Questo significa che il sistema quantistico simula una condizione più vicina al mondo reale, con un numero maggiore di elementi che partecipano alla coerenza quantistica. Tradotto in parole semplici: il gatto sta diventando più grande, più complesso, più vicino a un’entità tangibile.
Questa crescita rappresenta una svolta cruciale per l’informatica quantistica. Più grande è il gatto, più potente è il computer quantistico, capace di eseguire calcoli inarrivabili per i computer classici. La sfida è mantenere stabile questo stato instabile, senza che il gatto “muoia” a causa del rumore esterno o della decoerenza.
Il salto tecnologico e il futuro della quantistica
I recenti sviluppi, descritti da testate come Scientific American e MIT Technology Review, indicano che stiamo entrando in una nuova fase: i gatti di Schrödinger ingegnerizzati non sono più solo esperimenti da laboratorio, ma strumenti funzionali per lo sviluppo della tecnologia quantistica applicata, dalla crittoanalisi alla simulazione molecolare.
Il fatto che il gatto “ingrassi” è il segno che il confine tra teoria e realtà si sta assottigliando. E con ogni grammo guadagnato da questo animale quantistico, ci avviciniamo di più a una rivoluzione informatica che potrebbe cambiare per sempre il nostro rapporto con l’informazione e la realtà fisica.
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