I mammiferi conquistarono il suolo milioni di anni prima dell’asteroide
Una nuova ricerca guidata dall’Università di Bristol e pubblicata sulla rivista Palaeontology ha riscritto la storia evolutiva dei primi mammiferi, dimostrando che non attesero la scomparsa dei dinosauri per abbandonare gli alberi. Gli scienziati hanno scoperto che molte specie di mammiferi placentati e marsupiali si erano già adattate alla vita terricola prima dell’evento catastrofico che segnò la fine del Cretaceo, circa 66 milioni di anni fa.
Un’analisi dettagliata delle ossa rivela abitudini inaspettate
Gli studiosi hanno analizzato frammenti ossei, in particolare le ossa terminali degli arti, per determinare le abitudini locomotorie dei mammiferi primitivi. Questo approccio ha permesso di superare i limiti delle ricerche precedenti, che si concentravano su singole specie. Le evidenze raccolte indicano che molti mammiferi non erano arboricoli, bensì già terrestri ben prima dell’impatto dell’asteroide.
L’evoluzione delle piante da fiore cambiò l’habitat
Il cambiamento ambientale causato dalla diffusione delle angiosperme, ovvero le piante da fiore, contribuì a rendere il suolo un ambiente più favorevole alla vita. Questo sviluppo creò nuove nicchie ecologiche, accelerando la transizione dei mammiferi da forme arboricole a quelle terrestri. Il suolo offriva infatti risorse alimentari più varie e copertura vegetale più fitta, rendendolo un habitat vantaggioso.
Mammiferi simili ai roditori all’origine della diversità attuale
I primi mammiferi erano di piccole dimensioni, somiglianti agli attuali roditori, dai quali si evolsero tutte le linee dei mammiferi moderni, compresi cetacei, elefanti, primati e carnivori. Questa adattabilità precoce al terreno fu probabilmente una chiave per la sopravvivenza e per il successo evolutivo dopo l’estinzione dei dinosauri.
Fonti autorevoli
Oltre alla pubblicazione su Palaeontology, la scoperta è stata riportata da fonti autorevoli come BBC Science, National Geographic, e il portale accademico Nature Portfolio, che hanno sottolineato l’importanza di ripensare la coesistenza tra mammiferi e dinosauri in un contesto più dinamico e meno dipendente dalla cronologia dell’estinzione.