Ricavi e utili in impennata per Alphabet nel primo trimestre 2025
Nel primo trimestre del 2025, Alphabet ha registrato risultati finanziari ben superiori alle stime degli analisti, facendo balzare il titolo del 3,49% a Wall Street. Il colosso di Mountain View ha archiviato un utile netto pari a 34,5 miliardi di dollari, segnando un incremento del 46% rispetto ai 23,7 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Anche i ricavi totali hanno mostrato una crescita del 12%, raggiungendo i 90,23 miliardi di dollari.
La pubblicità e la ricerca guidano la crescita
Le entrate pubblicitarie e del motore di ricerca, core business di Google, sono aumentate del 10%, toccando quota 50,7 miliardi di dollari. Un risultato che ha superato le previsioni degli esperti di mercato, che ipotizzavano una crescita più contenuta, attorno all’8%. Il CEO Sundar Pichai ha dichiarato che “la ricerca ha proseguito una crescita forte”, evidenziando la centralità di questo comparto nelle strategie aziendali.
Cloud in accelerazione grazie all’Intelligenza Artificiale
Il comparto cloud ha confermato il suo momento positivo, con un incremento dei ricavi del 28%, raggiungendo i 12,3 miliardi di dollari. Questo exploit è stato attribuito all’elevata domanda per i data center e i servizi di rete, spinta in gran parte dal boom dell’Intelligenza Artificiale. Pichai ha parlato di una “rapida crescita del cloud”, confermando le ambizioni di Google in questo settore strategico.
Investimenti e ritorni per gli azionisti
Le spese in conto capitale sono aumentate fino a 17,2 miliardi di dollari, leggermente superiori ai 17,1 miliardi previsti. In parallelo, Alphabet ha annunciato un massiccio piano di buyback da 70 miliardi di dollari e un aumento del dividendo trimestrale del 5%, portandolo a 21 centesimi per azione. Questo rappresenta un importante segnale di fiducia verso il mercato e gli investitori.
Contesto geopolitico: tensioni e Big Tech
Google è la seconda grande azienda tecnologica statunitense a diffondere la trimestrale in un contesto geopolitico teso, dopo l’avvio della nuova guerra commerciale innescata da Donald Trump. Nei giorni precedenti, Tesla aveva avvertito sui rischi legati ai dazi sulle componenti delle batterie provenienti dalla Cina, sottolineando la fragilità delle catene di approvvigionamento globali.