Il compromesso evolutivo tra parto facile e deambulazione efficiente
Uno studio genetico e morfologico senza precedenti, condotto su oltre 31.000 individui tramite i dati della UK Biobank, ha confermato l’esistenza di un delicato equilibrio evolutivo che ha modellato la forma del bacino umano. L’ampiezza dei fianchi, considerata cruciale per facilitare il parto, può però compromettere velocità di camminata, salute delle articolazioni e integrità del pavimento pelvico.
Il dilemma ostetrico e i suoi effetti sulla salute
Secondo il professor Vagheesh Narasimhan dell’Università del Texas ad Austin, la co-evoluzione di cervelli sempre più grandi e la necessità di mantenere una postura bipede ha generato un conflitto noto come dilemma ostetrico. Da decenni, i ricercatori tentano di spiegare come l’evoluzione abbia dovuto bilanciare le esigenze di una nascita sicura con quelle di un’andatura efficiente. La nuova indagine offre evidenze scientifiche solide che confermano l’esistenza di questo compromesso.
Vantaggi e svantaggi di un bacino più ampio
Chi presenta fianchi più larghi tende ad avere meno complicazioni durante il parto, compresi tassi ridotti di parti cesarei d’urgenza, ma al contempo manifesta una camminata più lenta e una maggiore predisposizione all’osteoartrite dell’anca. Inoltre, un bacino ampio è associato a un rischio più alto di lesioni o disfunzioni del pavimento pelvico, che possono causare incontinenza urinaria e prolasso degli organi.
Impatti del bacino stretto su postura e gravidanza
Al contrario, un bacino più stretto risulta vantaggioso per una camminata più veloce e potenzialmente più efficiente dal punto di vista energetico, ma aumenta il rischio di parto difficile, mal di schiena cronico e artrosi al ginocchio. Questi individui, secondo i dati analizzati, non mostrano però alcuna associazione significativa tra la larghezza del bacino e la durata della gestazione, contrariamente a quanto ipotizzato in ricerche precedenti.
Connessioni tra dimensione della testa neonatale e forma del bacino
È emersa inoltre una correlazione diretta tra la larghezza del bacino e la dimensione cranica dei neonati. Le persone in grado di partorire bambini con teste più grandi tendono ad avere bacini proporzionalmente più larghi, un tratto probabilmente favorito dalla selezione naturale nel corso della storia umana. Tuttavia, l’introduzione diffusa del parto cesareo potrebbe aver alterato questo processo evolutivo, come suggerito anche da uno studio pubblicato nel 2016.
L’influenza della lateralità sull’asimmetria del bacino
Un aspetto sorprendente emerso dall’analisi riguarda l’asimmetria del bacino nella maggior parte delle persone. La manualità dominante (essere destrimani o mancini) influenza la gamba preferita, condizionando lo sviluppo scheletrico e portando a differenze lievi ma misurabili nella forma del bacino, che possono impattare il movimento nel corso della vita.
Verso una comprensione più profonda della biomeccanica umana
Secondo Scott Simpson della Case Western Reserve University, la ricerca rappresenta un salto qualitativo nello studio dell’evoluzione umana, grazie alla combinazione di dati genetici, clinici e anatomici. Anche Nicole Webb, dell’Università di Zurigo, sottolinea l’importanza di estendere questi studi a popolazioni più giovani e geograficamente diverse per ottenere un quadro ancora più completo della diversità morfologica umana.