Un fossile sorprendente rivela nuovi dettagli sull’evoluzione delle mani nei dinosauri teropodi
Un nuovo dinosauro dal look insolito è stato portato alla luce nelle steppe della Mongolia, sorprendendo la comunità scientifica con una caratteristica anatomica davvero singolare: le zampe anteriori dotate di due dita munite di lunghi artigli ricurvi, simili a quelli dei bradipi. Questa creatura preistorica, chiamata Duonychus tsogtbaatari, offre nuove prospettive sull’evoluzione dei dinosauri erbivori, in particolare all’interno del misterioso gruppo dei terizinosauri.
Un erbivoro che rompe le regole del suo gruppo
I terizinosauri sono noti per essere un’eccezione tra i teropodi, un sottordine di dinosauri tradizionalmente carnivori, che include predatori iconici come il Tyrannosaurus rex. Ma questa linea evolutiva ha preso una direzione diversa: artigli enormi, corpi massicci e una dieta completamente vegetariana.
Ciò che rende unico il Duonychus è proprio il numero delle dita: due invece di tre, come tipicamente osservato negli altri membri del gruppo. Secondo i ricercatori, questa variazione potrebbe essere legata a un adattamento funzionale: la mano a due dita avrebbe migliorato la capacità dell’animale di afferrare i rami e trascinarli verso di sé per nutrirsi.
Una scoperta rara e ben conservata
Il fossile, ritrovato in ottime condizioni, ha rivelato anche un altro dettaglio eccezionale: una guaina di cheratina intatta sull’artiglio, un ritrovamento senza precedenti per un dinosauro teropode di medie o grandi dimensioni. Questo dettaglio non solo arricchisce le conoscenze sull’anatomia di queste creature, ma offre anche un importante indizio sulle caratteristiche del rivestimento esterno degli artigli.
Questa scoperta rappresenta un evento significativo, perché permette agli studiosi di comprendere meglio come si siano evolute le mani nei dinosauri e quali fattori abbiano portato a una così grande diversificazione morfologica.
Cosa sappiamo dei terizinosauri
I terizinosauri vissero tra i 100 e i 66 milioni di anni fa, nel periodo del Cretaceo superiore, in quello che oggi corrisponde all’Asia e al Nord America. Sono riconoscibili per i loro artigli giganteschi, che potevano arrivare fino a 50 centimetri, e per una struttura corporea che, nonostante le affinità con i carnivori, era decisamente specializzata per una dieta basata su foglie e rami.
Fino ad oggi, tutti gli esemplari noti avevano mantenuto una struttura a tre dita, con artigli possenti e affilati. Il Duonychus, invece, sfida le aspettative con una morfologia più snella e funzionale, suggerendo una diversa strategia di sopravvivenza ed evoluzione.
Un comportamento più complesso del previsto?
Oltre alla funzione alimentare, gli artigli del Duonychus potrebbero avere avuto anche altri scopi. Alcuni studiosi ipotizzano un ruolo nelle dinamiche di corteggiamento, nella difesa o addirittura in interazioni ludiche tra individui. Una versatilità che apre a nuove interpretazioni del comportamento di questi erbivori preistorici, solitamente descritti come lenti e poco attivi.
La scoperta getta dunque una luce diversa sul modo in cui i dinosauri modificavano la propria anatomia per adattarsi all’ambiente, e lascia intravedere quanto ancora ci sia da imparare su queste affascinanti creature.