Un mondo d’acqua dolce nascosto sotto il ghiaccio
Sotto la superficie apparentemente immobile dell’Antartide, a più di duemila metri di profondità, si nasconde un intricato sistema di laghi sub-glaciali. Questi bacini d’acqua dolce, invisibili all’occhio umano e difficilmente raggiungibili, giocano un ruolo sorprendente nei processi di scioglimento dei ghiacci, influenzando direttamente l’equilibrio delle piattaforme glaciali e contribuendo potenzialmente all’innalzamento del livello del mare.
Un recente studio condotto grazie ai dati del satellite CryoSat-2 ha permesso di osservarli più da vicino. Lo strumento, parte del programma ESA FutureEO – Science for Society 4D Antarctica, è in grado di rilevare variazioni millimetriche nell’elevazione del ghiaccio, permettendo così di intercettare i segnali indiretti dell’attività idrologica che avviene sotto il continente.
CryoSat-2: l’occhio spaziale sull’Antartide
CryoSat-2, dotato di un sofisticato radar altimetrico, ha il compito di misurare con estrema precisione lo spessore del ghiaccio sia continentale che marino. I suoi dati hanno rivelato importanti anomalie nel comportamento del ghiaccio sopra i laghi sub-glaciali, come improvvisi abbassamenti o innalzamenti della superficie. Questi movimenti sono spesso associati al deflusso rapido delle acque contenute in questi bacini.
Un evento emblematico risale al 2013, quando sette laghi sub-glaciali situati sotto il ghiacciaio Thwaites, nell’Antartide occidentale, hanno improvvisamente rilasciato circa 7 chilometri cubici di acqua dolce nel mare di Amundsen. L’impatto è stato immediato: lo scioglimento del ghiaccio si è intensificato, la calotta si è assottigliata e si è formata una polinia, un’area di mare aperto circondata da ghiaccio.
Il ruolo dei laghi nella destabilizzazione dei ghiacci
L’acqua che scorre sotto i ghiacciai è meno densa rispetto all’acqua salata dell’oceano. Quando fuoriesce in grandi quantità, provoca movimenti verticali turbolenti che trasportano verso l’alto l’acqua calda marina, accelerando lo scioglimento della base delle piattaforme di ghiaccio. È esattamente ciò che è avvenuto nel caso del Thwaites, oggi uno dei ghiacciai più osservati al mondo per il suo potenziale impatto sull’aumento del livello dei mari.
Il comportamento dinamico di questi laghi è quindi molto più che una curiosità geologica: è una variabile chiave per la comprensione della risposta dell’Antartide ai cambiamenti climatici. Gli scienziati ora considerano fondamentale includere questi processi nei modelli climatici globali.
Le prossime frontiere dell’osservazione satellitare
Lo studio rappresenta solo l’inizio di un lungo percorso di indagine. Il futuro prevede missioni sempre più specializzate del programma Copernicus, tra cui:
- Cristal, per la mappatura altimetrica della neve e del ghiaccio
- Rose-L, dotato di radar in banda L per penetrare strati di neve più profondi
- Cimr, per l’osservazione a microonde della temperatura e concentrazione dei ghiacci
Grazie a queste tecnologie, sarà possibile ottenere una visione tridimensionale e temporale dei fenomeni che avvengono sotto la coltre bianca dell’Antartide, permettendo agli scienziati di anticipare eventi estremi e migliorare le previsioni sui futuri scenari globali.
Perché tutto questo è cruciale?
Il ghiacciaio Thwaites viene spesso soprannominato il “ghiacciaio del giudizio universale” per il suo potenziale destabilizzante. Studi come quello supportato da CryoSat-2 ci ricordano che ciò che accade sotto la superficie è spesso più importante di ciò che vediamo. Comprendere le dinamiche nascoste dell’Antartide significa proteggere il nostro futuro, agendo con maggiore consapevolezza sull’equilibrio climatico globale.