Rafforzare i centri di raffreddamento nei quartieri più vulnerabili
Con l’aumento delle temperature estive e il calo dei fondi federali destinati alla gestione delle emergenze, è essenziale che i governi municipali rafforzino l’accesso ai centri di raffreddamento. Le città possono collaborare con chiese, biblioteche pubbliche e centri civici per offrire rifugi temporanei refrigerati, soprattutto nei quartieri ad alta densità e con scarsa copertura arborea. Phoenix, ad esempio, ha trasformato diverse fermate degli autobus in zone d’ombra climatizzate, un’iniziativa citata dal New York Times come modello di adattamento urbano al caldo estremo.
Coordinare campagne porta a porta per anziani e persone isolate
Durante le ondate di calore, il rischio di mortalità cresce esponenzialmente tra gli anziani, le persone con disabilità e chi vive da solo. Le comunità locali possono organizzare reti di volontariato per il monitoraggio attivo, soprattutto nei quartieri più esposti. Il programma “Cool Neighbors” avviato a Chicago dopo la tragica ondata di calore del 1995 è stato studiato da Harvard per la sua efficacia nel prevenire decessi grazie a controlli quotidiani e supporto personalizzato.
Informare in tempo reale con messaggi localizzati e multilingue
A causa del ridimensionamento del Servizio Meteorologico Nazionale, molte informazioni critiche potrebbero arrivare tardi o in modo inefficace. I comuni possono compensare questa lacuna adottando sistemi di allerta rapida, integrati con app locali, SMS e social media, fornendo istruzioni immediate in più lingue. Città come Los Angeles e Houston utilizzano già tecnologie basate su AI e geolocalizzazione per inviare messaggi su zone calde e disponibilità di centri refrigerati.
Promuovere l’uso responsabile dell’energia e migliorare le infrastrutture urbane
Le ondate di calore spesso provocano sovraccarichi della rete elettrica. Le amministrazioni locali possono prevenire black-out incentivando pratiche come il raffrescamento notturno degli edifici, l’uso di vernici riflettenti sui tetti e la creazione di corridoi verdi urbani. Alcuni comuni italiani, come Bologna, stanno sperimentando piani di raffrescamento urbano che includono la piantumazione massiva e la sostituzione dell’asfalto con materiali permeabili, in linea con le ricerche pubblicate da Nature Climate Change.
Fonti autorevoli: New York Times, Harvard Gazette, Nature Climate Change, World Meteorological Organization.