Tokyo, 1 Aprile 2025 – In un ospedale universitario di Tokyo, è avvenuto un recupero fisico che fino a pochi anni fa sarebbe stato considerato impossibile. Due uomini, entrambi precedentemente paralizzati in modo completo dal busto in giù, hanno ricominciato a muoversi autonomamente grazie a un trattamento pionieristico basato su cellule staminali pluripotenti indotte, note come iPSC.
Lo studio, condotto presso la Keio University, ha coinvolto quattro pazienti con la forma più grave di lesione spinale secondo la classificazione dell’Associazione americana per le lesioni spinali, ovvero il livello A, in cui non si registra alcuna sensazione o movimento sotto la zona lesionata. Dopo l’infusione mirata di cellule staminali derivate da donatori – rielaborate in laboratorio per tornare allo stato cellulare primario – due di loro hanno mostrato progressi neurologici concreti, con uno che oggi si classifica a livello C e un altro addirittura al livello D, una condizione vicina alla normalità.
Hideyuki Okano, il neurobiologo a capo della sperimentazione, ha spiegato che le cellule iPSC, introdotte direttamente nel sito della lesione, hanno potuto differenziarsi in neuroni e cellule gliali, riparando le connessioni danneggiate. Secondo Okano, “questa è una ripresa drammatica, che cambia la nostra comprensione delle possibilità di rigenerazione del midollo spinale umano”.
L’importanza di questa scoperta va oltre i confini del Giappone. James St John, neuroscienziato della Griffith University in Australia, ha descritto i risultati come “eccitanti per tutto il campo della neurobiologia”, sottolineando che rappresentano una svolta nell’approccio alle patologie neurodegenerative e traumatiche.
La tecnica delle iPSC, sviluppata nel 2006 e premiata con il Nobel per la Medicina nel 2012 a Shinya Yamanaka, non utilizza cellule embrionali, ma rielabora cellule adulte del paziente o di un donatore. Questo aspetto riduce le controversie etiche e consente una compatibilità biologica superiore.
Il successo, per quanto limitato a un piccolo numero di casi, si colloca all’interno di una crescente serie di applicazioni mediche della terapia con cellule staminali: dal ripristino dell’udito nel 2022, alla rigenerazione del cuore nel 2018, fino al miglioramento motorio in pazienti con sclerosi multipla già nel 2016. In alcuni casi, si è arrivati persino a una remissione del diabete di tipo 1 o alla guarigione accidentale dall’HIV.
Anche il mondo animale ha beneficiato di questi avanzamenti: nel 2017 alcuni cuccioli nati con spina bifida hanno imparato a camminare e nel 2023 un gorilla affetto da artrite ha recuperato la mobilità.
Gli esperti sottolineano comunque che si tratta di una fase preliminare della ricerca. I risultati non sono stati ancora pubblicati su riviste scientifiche sottoposte a revisione paritaria, e due dei quattro partecipanti non hanno mostrato miglioramenti. La prudenza rimane d’obbligo.
Tuttavia, per milioni di persone affette da paralisi permanente, questa sperimentazione rappresenta una nuova frontiera della speranza, dimostrando che la medicina rigenerativa può offrire possibilità concrete dove una volta c’erano solo barriere insormontabili.