Capivasertib nel trattamento del cancro al seno avanzato
Nel Regno Unito, il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) potrà ora prescrivere capivasertib, un nuovo farmaco orale sviluppato da AstraZeneca, per il trattamento del cancro al seno HR-positivo e HER2-negativo in fase avanzata. Questa forma di tumore, ritenuta incurabile, colpisce un numero crescente di pazienti e rappresenta una delle sfide più complesse per la medicina oncologica.
Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha definito l’approvazione come un “momento storico”, dando accesso al farmaco a oltre 1.000 pazienti all’anno. L’assunzione prevede due compresse al giorno, da affiancare alla terapia ormonale con fulvestrant. L’associazione ha mostrato, nei trial clinici, un ritardo nella progressione del tumore di 4,2 mesi rispetto al solo fulvestrant e a un placebo.
Come agisce il farmaco Truqap (capivasertib)
Capivasertib, noto commercialmente come Truqap, interviene inibendo una proteina alterata che stimola la proliferazione cellulare incontrollata, tipica delle cellule tumorali. Questo meccanismo rallenta o blocca la crescita del cancro, con l’obiettivo di prolungare la sopravvivenza e ritardare l’inizio della chemioterapia, migliorando così la qualità della vita delle pazienti.
Helen Knight, direttrice dell’area valutazione farmaci presso NICE, ha sottolineato l’importanza di offrire opzioni terapeutiche in situazioni di resistenza o in assenza di alternative, elogiando l’efficacia e la praticità della somministrazione orale.
Ricerca e impatto clinico
La decisione di NICE rappresenta anche il culmine di anni di ricerche dell’Institute of Cancer Research (ICR) di Londra, che ha contribuito a identificare le mutazioni genetiche coinvolte nella forma avanzata del cancro al seno. Secondo Kristian Helin, amministratore delegato di ICR, circa il 50% delle pazienti affette da questo tumore presenta alterazioni genetiche trattabili proprio con capivasertib.
Nel solo 2020, sono stati diagnosticati 40.192 nuovi casi di cancro al seno nel Regno Unito, di cui il 15% già in fase avanzata al momento della scoperta. L’introduzione di questo trattamento segna quindi una nuova era terapeutica, soprattutto per quei pazienti resistenti alle terapie convenzionali.
Fonti autorevoli
Le informazioni e dichiarazioni contenute in questo articolo provengono da AstraZeneca, NICE, Institute of Cancer Research, e sono state divulgate da Agence France-Presse (AFP).