Una nuova soglia per il benessere quotidiano
Una recente ricerca internazionale pubblicata sul British Journal of Sports Medicine ha cambiato il modo in cui comprendiamo l’attività fisica quotidiana necessaria per compensare i danni di uno stile di vita sedentario. Se il traguardo dei 10.000 passi al giorno era considerato lo standard universale per il benessere, oggi sappiamo che questo valore può e deve essere interpretato in modo più flessibile, soprattutto per chi trascorre molte ore seduto.
I rischi della vita sedentaria
Gli stili di vita sempre più inattivi, diffusi soprattutto tra coloro che lavorano in ufficio, sono associati a maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete, alcuni tumori e a una vita più breve. Tuttavia, lo studio mostra che aumentare gradualmente il numero di passi giornalieri può rappresentare un’arma efficace contro questi rischi, anche per chi trascorre fino a 10,6 ore al giorno seduto.
I numeri che fanno la differenza
Lo studio ha coinvolto 72.174 partecipanti del progetto UK Biobank, monitorati con accelerometri da polso per una settimana e seguiti per quasi sette anni. Il team guidato dal dottor Matthew Ahmadi dell’Università di Sydney ha evidenziato che:
- Tra 9.000 e 10.000 passi giornalieri sono sufficienti per ridurre del 21% il rischio di malattie cardiovascolari e del 39% la mortalità nelle persone con uno stile di vita altamente sedentario.
- Anche un’attività modesta, pari a circa 4.000-4.500 passi al giorno, porta benefici significativi, rappresentando il 50% dell’effetto protettivo massimo osservato.
- Ogni passo oltre i 2.200 al giorno, la soglia minima di riferimento individuata, è associato a un miglioramento dello stato di salute, a prescindere dal tempo trascorso seduti.
Il messaggio degli scienziati: ogni movimento conta
Secondo Ahmadi, questi risultati non giustificano l’inattività, ma offrono una nuova prospettiva: è possibile contrastare gli effetti negativi del tempo sedentario attraverso un aumento consapevole dell’attività fisica, anche in piccoli incrementi. L’importante è non arrendersi alla staticità quotidiana, ma cercare opportunità per camminare di più, anche se solo per brevi tratti.
Lo studio ribadisce così una verità fondamentale nella prevenzione delle malattie croniche: il movimento è un investimento quotidiano sulla salute, anche per chi, per lavoro o necessità, è costretto a restare seduto per lunghi periodi.