Nel cuore delle foreste del Cile, una straordinaria scoperta ha riacceso le speranze degli erpetologi e degli studiosi di biodiversità. La misteriosa Alsodes vittatus, una rana striata scomparsa dai radar scientifici per ben 130 anni, è stata finalmente osservata di nuovo nel suo habitat originario. Questo eccezionale ritrovamento ha segnato un punto di svolta negli sforzi di ricerca condotti negli ultimi decenni.
La lunga scomparsa di Alsodes vittatus dopo la scoperta di Philibert Germain
Era il 1893 quando l’entomologo francese Philibert Germain documentò per la prima volta questa elusiva rana nei territori dell’attuale Hacienda San Ignacio de Pemehue, nel Cile centrale. Quegli esemplari furono successivamente esaminati dal celebre naturalista tedesco Rodulfo Amando Philippi, che, nel 1902, ne formalizzò la classificazione sotto il nome di Alsodes vittatus.
Dopo questa descrizione, però, la specie sembrò svanire nel nulla. Nonostante numerose spedizioni condotte tra il 1995 e il 2002, e altre esplorazioni effettuate tra il 2015 e il 2016, nessuna traccia concreta della rana striata era mai più emersa. Le speranze di ritrovarla si affievolivano, mentre la sua esistenza rimaneva relegata a un ricordo polveroso nei diari di viaggio degli scienziati europei dell’Ottocento.
La sfida di ritrovare una specie dimenticata nelle foreste cilene
La difficoltà maggiore per individuare l’habitat di Alsodes vittatus era legata all’estrema vaghezza delle indicazioni lasciate da Germain. Alla fine del XIX secolo, l’Hacienda San Ignacio de Pemehue si estendeva su un territorio immenso, e il naturalista non fornì mai dettagli precisi riguardo alla zona esatta in cui raccolse gli esemplari.
Nonostante queste incertezze, un gruppo di ricercatori composto da Claudio Correa, Edvin Riveros-Riffo e Juan Pablo Donoso ha deciso di non arrendersi. Tra il 2023 e l’inizio del 2024, il team ha metodicamente esplorato diverse aree della vasta Hacienda, ripercorrendo i possibili itinerari seguiti da Germain più di un secolo fa.
Il ritrovamento: tre popolazioni di Alsodes vittatus individuate nel 2024
Gli sforzi dei ricercatori sono stati finalmente premiati. La spedizione ha portato all’identificazione di ben tre popolazioni di Alsodes vittatus in aree distinte della regione, segnando il primo avvistamento della specie dal lontano 1893.
In due ulteriori siti, il team ha inoltre osservato la presenza di un’altra specie appartenente allo stesso genere, Alsodes igneus. I ricercatori hanno raccolto campioni di DNA dai diversi esemplari per confermare senza ombra di dubbio l’identità delle rane scoperte.
Un particolare distintivo di A. vittatus è la presenza, in alcuni individui, di una striscia verticale chiara che corre lungo il dorso, una caratteristica già annotata nella descrizione originale di Philippi. Tuttavia, questa linea dorsale non si manifesta in tutti gli esemplari, rendendo necessarie ulteriori analisi morfologiche e genetiche per un’identificazione precisa.
Le minacce attuali e lo stato di conservazione incerto di Alsodes vittatus
La riscoperta di Alsodes vittatus ha permesso agli studiosi di raccogliere, per la prima volta, dati ecologici e biologici fondamentali sulla specie. Le prime osservazioni indicano che la rana striata cilena si trova attualmente esposta a gravi minacce ambientali, tra cui la distruzione dell’habitat, l’introduzione di specie invasive e i cambiamenti climatici che interessano le foreste temperate sudamericane.
Attualmente, la IUCN classifica questa specie come “Dati Insufficienti“, una categoria che riflette l’incertezza sul suo reale stato di conservazione. Alla luce delle nuove scoperte, i ricercatori sollecitano una revisione urgente di questa valutazione, sottolineando la necessità di proteggere le aree dove è stata ritrovata.
Con questa straordinaria riscoperta, Alsodes vittatus si unisce a quella ristretta cerchia di specie considerate “perse e ritrovate”, come i talpi dorati sudafricani e alcuni rari uccelli rapaci. Questo evento non solo riaccende l’attenzione sulla biodiversità cilena, ma rappresenta anche un potente simbolo di resilienza naturale in un mondo che cambia rapidamente.