Nel cuore della tundra di Utsjoki, in Finlandia, un arbusto secco e apparentemente insignificante ha rivelato un segreto straordinario. Questo ginepro comune (Juniperus communis), morto nel 1906 d.C., aveva iniziato la sua crescita nel 260 d.C., raggiungendo l’incredibile età di 1.647 anni prima di seccarsi definitivamente. Questa scoperta, frutto di un’analisi dettagliata dei suoi anelli di crescita, ne fa il più antico arbusto mai registrato al mondo.
La diffusione globale del ginepro e la sua straordinaria resistenza
Secondo il dendrocronologo Marco Carrer dell’Università di Padova, il ginepro è una delle specie legnose più adattabili del pianeta. Si estende dall’Alaska all’Etna, dal Giappone alla Scozia, prosperando in condizioni climatiche estreme, sia nei deserti sabbiosi, sia nei territori gelidi prossimi ai ghiacciai. Questa capacità di sopravvivere in ambienti così diversi lo ha reso una presenza diffusa, ma la recente scoperta lo eleva anche a primato assoluto per longevità tra gli arbusti.
Un nuovo record per la Finlandia
Fino alla scoperta di questo esemplare, il più antico arbusto legnoso conosciuto in Finlandia era un ginepro di 1.070 anni, trovato a Lemmenjoki. La nuova scoperta ha innalzato questo record di quasi 600 anni. Otso Suominen, ecologo del Kevo Subarctic Research Institute, ha confermato che sono stati individuati altri quattro ginepri ultracentenari nella stessa area, con un’età superiore ai 1.000 anni, e numerosi altri in Svezia.
Come è stata determinata l’età dell’arbusto
Per stabilire con precisione l’età del ginepro, gli studiosi hanno utilizzato il metodo della dendrocronologia, contando gli anelli di crescita nel suo tronco. Tuttavia, i ginepri possono presentare anelli mancanti a causa di anni di crescita estremamente lenta o assente. Per risolvere questa incertezza, i ricercatori hanno confrontato i dati con quelli di altri ginepri della stessa regione, riuscendo così a ottenere una stima più accurata. Secondo i loro calcoli, l’età reale dell’arbusto potrebbe essere persino superiore, forse di 10-200 anni in più rispetto alla stima ufficiale.
Il valore ecologico degli arbusti millenari
Questi antichi arbusti non sono solo testimoni del passato, ma rappresentano anche un patrimonio biologico di immenso valore. I loro anelli di crescita conservano informazioni climatiche preziose, registrando eventi atmosferici e geologici che si sono verificati nei secoli. Inoltre, questi boschetti longevi assorbono e immagazzinano carbonio, contribuendo alla regolazione del clima e alla conservazione della biodiversità.
Minacce e necessità di protezione
Gli scienziati avvertono che il riscaldamento globale e la progressiva espansione della vegetazione forestale verso nord potrebbero mettere in pericolo questi arbusti millenari. I cambiamenti climatici stanno alterando il fragile equilibrio della tundra, modificando i cicli di crescita e aumentando la frequenza di eventi estremi come incendi e tempeste. Per questo motivo, i ricercatori sottolineano l’urgenza di implementare misure di protezione ambientale, al fine di preservare questi antichi testimoni della storia naturale.