In soli sedici mesi di spedizioni, il progetto internazionale Nippon Foundation–Nekton Ocean Census ha identificato ben 866 nuove specie marine, compiendo un passo storico nell’esplorazione degli abissi terrestri. L’iniziativa, definita come la più ambiziosa operazione di censimento della vita oceanica mai intrapresa, si propone di accelerare la conoscenza della biodiversità marina che ancora oggi rappresenta un enigma in gran parte inesplorato.
Tra le creature scoperte: squali, cavallucci pigmei e spugne degli abissi
Durante questa imponente campagna di esplorazione, condotta attraverso dieci missioni nei fondali più remoti del pianeta, sono emerse specie tanto affascinanti quanto insolite. Spicca una nuova specie di squalo chitarra, individuata a 200 metri di profondità lungo le coste del Mozambico e della Tanzania. Si tratta della trentottesima variante conosciuta di questo pesce cartilagineo, appartenente a uno dei gruppi di vertebrati marini più minacciati al mondo.
Nelle acque del Pacifico meridionale, tra Nuova Caledonia e Vanuatu, gli studiosi hanno identificato un gasteropode marino battezzato Turridrupa magnifica, una lumaca carnivora che impiega veri e propri “arpioni” velenosi per paralizzare le sue prede. I peptidi che inietta rappresentano una promettente frontiera per la ricerca medica, con possibili applicazioni nel trattamento del dolore cronico e nella cura dei tumori.
Un’altra rilevante scoperta arriva dalle profondità delle Maldive, dove è stata catalogata una nuova specie di ottocorallo, espandendo a sei il numero complessivo di specie note appartenenti a questo particolare gruppo di coralli molli. Gli ottocoralli, a differenza dei coralli duri, non sviluppano strutture rigide in carbonato di calcio e sono dotati di polipi con otto tentacoli, da cui deriva il loro nome.
Sulle coste dell’Oceano Indiano, in prossimità del Sud Africa, è stato invece scoperto un nuovo cavalluccio marino pigmeo, un microscopico e affascinante pesce appartenente alla famiglia dei Syngnathidae.
La missione globale Ocean Census e l’esplorazione dei fondali fino a 5.000 metri
Il Nippon Foundation–Nekton Ocean Census rappresenta un’alleanza internazionale dedicata a svelare i misteri degli oceani. Le dieci spedizioni hanno esplorato zone marine in tutti i continenti, utilizzando sottomarini, ROV (veicoli operati a distanza) e squadre di subacquei per raggiungere profondità comprese tra 1 metro e 4.990 metri, ossia circa 16.371 piedi.
Tra le scoperte effettuate durante queste immersioni si segnala anche una rara specie di pesce eelpout, identificata nei pressi della Nuova Zelanda, e una aragosta squat della famiglia Galatheidae, rinvenuta vicino alle montagne sottomarine ancora inesplorate della dorsale Salas y Gómez.
Il lungo cammino verso l’identificazione ufficiale delle nuove specie
Il processo che porta al riconoscimento ufficiale di una nuova specie può durare anche diversi anni. È necessario pubblicare una descrizione formale su riviste scientifiche sottoposte a revisione paritaria. Per superare le lungaggini burocratiche e rendere più efficiente la classificazione tassonomica, l’Ocean Census ha istituito otto Workshop di Scoperta delle Specie, coinvolgendo scienziati e ricercatori provenienti da tutto il mondo. Lo scopo è facilitare la collaborazione internazionale e condividere competenze fondamentali per il progresso delle scienze marine.
Secondo Lucy Woodall, Capo della Scienza presso l’Ocean Census, è urgente velocizzare questo processo per comprendere appieno gli ecosistemi marini e i benefici che offrono al nostro pianeta: “Ogni nuova specie – che si tratti di uno squalo o di una spugna – aggiunge un tassello fondamentale alla nostra conoscenza dell’oceano”.
La biodiversità sommersa: un tesoro ancora tutto da scoprire
Le stime più accreditate indicano che attualmente conosciamo solo il 10% della vita marina, mentre rimangono da documentare tra 1 e 2 milioni di specie sconosciute. Lo ha ricordato Mitsuyuki Unno, Direttore Esecutivo della Nippon Foundation, sottolineando il ruolo essenziale della cooperazione internazionale nel far progredire la comprensione del patrimonio biologico oceanico.
Secondo Oliver Steeds, Direttore dell’Ocean Census, per arrivare a catalogare almeno 100.000 nuove specie saranno necessari 1 miliardo di dollari. “Stiamo ponendo le basi per rendere la scoperta su larga scala una realtà concreta. Ma il vero impatto dipenderà da come useremo queste conoscenze per sostenere la protezione degli oceani, l’adattamento climatico e la conservazione della biodiversità”, ha dichiarato Steeds.
Durante una delle ultime spedizioni nell’Artico Profondo, il team ha trovato anche una nuova specie di stella marina, denominata Tylaster sp., confermando come anche i luoghi più inospitali del pianeta custodiscano forme di vita ancora sconosciute.