Il ritrovamento di antiche reliquie custodite all’interno della tomba di Tutankhamon getta nuova luce sulle cerimonie funebri dei faraoni. Oggetti particolari, emersi durante gli scavi nella Valle dei Re, suggeriscono che il giovane sovrano potrebbe aver ideato pratiche rituali mai osservate prima nel corso della storia dell’Egitto faraonico.
Gli archeologi hanno identificato tra i tesori sepolti accanto al faraone una serie di vassoi in argilla grezza e bastoni in legno intagliato. Questi elementi, ritrovati vicino al maestoso sarcofago d’oro, risultano del tutto inediti rispetto ai corredi funerari appartenenti ad altri sovrani della XVIII dinastia.
La presenza di tali manufatti fa ipotizzare che, in un momento successivo al crollo delle riforme religiose imposte da Akhenaton, il giovane Tutankhamon possa aver sfruttato il ritorno alla tradizione per creare un cerimoniale funebre personalizzato. I ricercatori parlano di un rituale connesso al simbolismo della rigenerazione, un culto legato al potere divino dei faraoni e alla ciclicità della vita, celebrato attraverso strumenti che mai prima d’ora erano stati impiegati.
Il breve regno di Tutankhamon, durato soltanto nove anni nel XIV secolo a.C., si colloca in un momento storico di ricostruzione e di ricerca di stabilità, successivo alla fine del culto monoteista di Aton. I segni di questo cambiamento emergono con forza dalle decorazioni presenti sulle pareti della tomba e dalle iscrizioni che accompagnano i gioielli, i sigilli reali e le armi cerimoniali in essa contenuti.
Tra i reperti più enigmatici vi sono proprio quei bastoni di legno finemente lavorati, che gli studiosi ritengono fossero utilizzati in processioni religiose e forse anche durante l’ultimo viaggio del faraone verso l’aldilà. Accanto a essi, le coppe in ceramica non smaltata e i recipienti in faience riportano iscrizioni che rimandano a formule rituali e invocazioni agli dèi dell’Oltretomba.
L’insieme di queste scoperte rafforza l’ipotesi che la sepoltura del faraone adolescente sia stata progettata con l’intento di legare il ritorno alla religione politeista a pratiche innovative. Un messaggio politico e spirituale reso eterno attraverso i tesori dorati custoditi nel cuore della sua tomba, al di sotto delle rocce della Valle dei Re, nella regione di Tebe.