Rocket Lab ha svelato il piano per il recupero dei suoi nuovi razzi Neutron, progettati per atterrare su una piattaforma galleggiante nell’oceano dopo il lancio. L’azienda spaziale privata ha confermato che il primo volo del veicolo avverrà nella seconda metà del 2025, segnando un passo cruciale verso il riutilizzo di questi razzi di media portata.
Un programma di sviluppo accelerato per Neutron
Durante la chiamata sugli utili del 26 febbraio, il fondatore e CEO di Rocket Lab, Peter Beck, ha fornito aggiornamenti sul programma Neutron, sottolineando la crescente domanda di lanci da parte di settori strategici come la difesa, la sicurezza nazionale e la ricerca scientifica.
Beck ha evidenziato come Neutron sia in fase di sviluppo con una rapidità senza precedenti per rispondere a un mercato che fatica a trovare soluzioni affidabili per missioni spaziali di media capacità. “Le opportunità di lancio sono limitate e questo ostacola l’accesso allo spazio. Il debutto di Neutron, previsto per la fine del 2025, contribuirà a ridurre questo problema,” ha dichiarato Beck.
Il recupero in mare: la chiave per il riutilizzo di Neutron
Parallelamente all’annuncio del primo volo, Rocket Lab ha rivelato i piani per il recupero del razzo, che avverrà tramite una piattaforma offshore modificata chiamata “Return on Investment”.
Questa chiatta fungerà da base di atterraggio mobile, permettendo a Neutron di tornare sulla Terra in sicurezza dopo ogni missione. Beck ha spiegato che questa innovazione “amplierà l’accesso allo spazio, offrendo nuove possibilità per missioni che richiedono il massimo delle prestazioni dal nostro razzo.”
Flatellite: il nuovo satellite piatto di Rocket Lab
Oltre ai progressi su Neutron, Rocket Lab ha presentato un nuovo concetto di satellite denominato “Flatellite”, progettato per essere piatto e impilabile. Questo design consente di ottimizzare lo spazio nei razzi, permettendo il lancio di un numero maggiore di satelliti in un’unica missione.
L’azienda ha dichiarato che Flatellite è stato concepito per rispondere alla crescente richiesta di satelliti modulari, economici e prodotti in serie per le grandi costellazioni spaziali. “Il mercato ha bisogno di satelliti flessibili, realizzati in grandi quantità e a costi accessibili,” ha affermato Beck. Rocket Lab prevede di lanciare questi satelliti in batch, sfruttando al massimo le capacità di carico del Neutron.
Rocket Lab rafforza le collaborazioni internazionali
Nel frattempo, Rocket Lab continua ad espandere le sue collaborazioni, soprattutto attraverso il razzo Electron, già in uso per il lancio di piccoli satelliti. L’azienda ha annunciato un nuovo contratto con l’Istituto per i Pionieri dello Spazio di Q-shu (iQPS), un’importante compagnia giapponese attiva nel settore satellitare.
L’accordo prevede otto missioni tra il 2025 e il 2026 per il lancio di satelliti utilizzando Electron. Il CEO di iQPS, Dr. Shunsuke Onishi, ha elogiato l’affidabilità e la frequenza di lancio del vettore, sottolineando come questo contratto rappresenti un passo fondamentale per la realizzazione della loro costellazione di satelliti nei prossimi due anni.
La prossima missione Electron per iQPS è già programmata per questo mese, consolidando ulteriormente la posizione di Rocket Lab nel settore dei lanci spaziali commerciali.