Un nuovo disegno di legge vuole democratizzare l’accesso ai processi decisionali sulle tariffe elettriche
Il Rhode Island si prepara a introdurre un cambiamento significativo nel suo sistema di regolamentazione dell’energia. Dopo settimane di proteste per l’aumento dei costi nelle bollette elettriche, è stato presentato un disegno di legge che mira a offrire più risorse e strumenti ai cittadini per partecipare attivamente alle udienze pubbliche che determinano le tariffe dell’energia.
Tariffe estive alle stelle e rabbia popolare
Nonostante l’approvazione di nuove tariffe estive da parte della Commissione per i Servizi Pubblici (PUC), molti residenti si sono sentiti esclusi dal processo decisionale. Sebbene i prezzi saranno leggermente più bassi rispetto all’inverno – che ha visto bollette arrivare anche a 400 dollari al mese – il costo dell’energia rimane insostenibile per gran parte della popolazione.
Le nuove tariffe, che si aggireranno intorno ai 142 dollari mensili per una famiglia media, sono le più alte degli ultimi otto anni. I cittadini, stanchi dell’esclusione e delle difficoltà economiche, hanno risposto con proteste e cartelli in piazza: “Basta interruzioni”, “Persone prima del profitto”.
Megan Cotter: dalla protesta alla proposta
Tra le voci più forti c’è quella della deputata statale Megan Cotter, che ha fatto della giustizia energetica la sua battaglia politica. Dopo aver raccolto testimonianze nel suo distretto, ha deciso di co-sponsorizzare un disegno di legge per finanziare la partecipazione dei cittadini alle udienze della RIPUC e del Consiglio per la Siting delle Strutture Energetiche.
La proposta, sostenuta da organizzazioni come Acadia Center e Conservation Law Foundation, prevede la creazione di un programma di supporto agli intervenienti, con sovvenzioni per coprire costi legali, tecnici e procedurali.
Accesso alla giustizia energetica
Come sottolineato da Emily Koo dell’Acadia Center, uno dei problemi principali è l’asimmetria di risorse tra le grandi utility e i cittadini comuni. Le udienze probatorie, che decidono concretamente l’esito delle tariffe, richiedono competenze simili a quelle di un processo giudiziario: avvocati, testimoni esperti, documentazione tecnica. Elementi spesso fuori dalla portata della comunità.
Il disegno di legge cerca di colmare questo gap. Le sovvenzioni sarebbero destinate a individui o organizzazioni direttamente impattate dalle decisioni energetiche, ma prive di rappresentanza o risorse adeguate. Il budget stimato per far funzionare il programma si aggira tra i 200.000 e i 500.000 dollari all’anno, una cifra relativamente contenuta per il bilancio statale.
Un impatto già visibile
Il potere degli interventi civici non è solo teorico. Lo scorso anno, il George Wiley Center ha ottenuto un importante successo in un caso contro Rhode Island Energy. Dopo errori contabili costati milioni di dollari ai cittadini, l’intervento degli attivisti ha permesso ai clienti a basso reddito di ottenere rimborsi doppi rispetto agli altri utenti: 140 dollari contro 68.
Il nodo delle rinnovabili e il diritto di essere ascoltati
C’è anche un altro tema delicato: l’energia rinnovabile. Alcuni cittadini temono che i costi legati ai requisiti di energia pulita stiano finendo sulle loro bollette, con addebiti mensili anche se minimi (25 centesimi), ma percepiti come ingiusti. Inoltre, progetti di sviluppo come quello di una fattoria solare a Johnston hanno generato opposizione da parte dei residenti, preoccupati per gli impatti locali.
Il nuovo programma permetterebbe anche di intervenire nei procedimenti relativi alle infrastrutture energetiche, garantendo che chi subisce gli impatti ambientali e sociali abbia voce in capitolo.
Guardando avanti: riforme più ampie in arrivo?
Cotter non si ferma qui. Oltre al supporto agli intervenienti, ha proposto anche:
- Un tetto ai profitti di Rhode Island Energy, abbassandolo dal 9% al 5%;
- La creazione di una utility pubblica gestita dallo Stato;
- L’aggiunta di un rappresentante delle famiglie a basso reddito nella PUC, per portare al tavolo decisionale le reali esigenze delle persone che devono scegliere tra pagare la luce o comprare l’insulina.
Come ha detto Cotter, “Stiamo mettendo alla prova le fondamenta del nostro sistema energetico. Se non cambiamo adesso, quando?”
Il momento di decidere è ora
Il disegno di legge è attualmente in fase di studio alla Camera e, se approvato, potrebbe entrare in vigore già a settembre. I segnali di interesse ci sono, e secondo gli attivisti c’è un forte desiderio da parte dei cittadini di partecipare alle scelte energetiche che li riguardano. Una rivoluzione silenziosa, ma profonda, che potrebbe diventare un modello anche per altri stati.