Il conto alla rovescia è iniziato per Isar Aerospace, azienda con sede in Germania, che si appresta a realizzare il primo lancio orbitale commerciale partendo dall’Europa continentale. Il razzo, chiamato Spectrum, si trova già sulla rampa di lancio presso l’Andøya Space Center, situato nel nord della Norvegia, e rappresenta un passo fondamentale verso un’autonomia europea nel settore dei lanci spaziali.
Caratteristiche del razzo Spectrum di Isar Aerospace
Il veicolo di lancio Spectrum si presenta con un’altezza di 28 metri e una configurazione a due stadi. Il propellente scelto da Isar Aerospace è una combinazione di ossigeno e propano. L’obiettivo dichiarato per questo primo volo, senza carico utile a bordo, è ottenere il maggior numero possibile di dati tecnici e migliorare l’esperienza operativa della compagnia. Il personale di Isar Aerospace, completamente concentrato sui preparativi, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali nei giorni immediatamente precedenti al test.
Data e orario del primo volo orbitale
Il primo tentativo di lancio è programmato per il 24 marzo, con una finestra temporale compresa tra le 12:30 e le 15:30 CET, sempre subordinata alle condizioni meteo. L’autorizzazione al lancio è stata concessa dall’Autorità per l’Aviazione Civile Norvegese (NCAA). In caso di successo, si tratterà del primo lancio orbitale effettuato da suolo europeo, escludendo la Russia.
Il panorama europeo dei lanciatori spaziali
L’Europa può contare già su aziende consolidate come Arianespace, operativa da oltre quattro decenni. Tuttavia, i lanci di Arianespace avvengono dallo spazioporto di Kourou, in Guyana Francese, territorio situato in Sud America. I razzi Ariane 6 e Vega C sono realizzati da società esterne e non da Arianespace stessa. Oltre a Isar Aerospace, nuove realtà imprenditoriali stanno emergendo nel continente, come la spagnola Zero 2 Infinity, e le tedesche Rocket Factory Augsburg e HyImpulse.
La necessità di vettori indipendenti per l’Europa
Costruire satelliti in Europa e poterli lanciare direttamente dal continente rappresenta un vantaggio logistico ed economico evidente. La possibilità di disporre di vettori più piccoli e flessibili permette alle aziende di immettere in orbita singoli satelliti senza dover condividere il volo con altre missioni. A influenzare questa tendenza contribuiscono anche i fattori geopolitici. La dipendenza da aziende statunitensi, come SpaceX, suscita preoccupazioni, soprattutto a causa delle posizioni imprevedibili del CEO Elon Musk e dei suoi rapporti con l’ex amministrazione Trump. Il CEO di Isar Aerospace, Daniel Metzler, ha sottolineato come il contesto geopolitico renda questo lancio molto più di un semplice test tecnico.
La posizione dell’Andøya Space Center in Norvegia
La scelta dell’Andøya Space Center, situato a 69 gradi di latitudine nord, potrebbe sembrare poco vantaggiosa rispetto ai lanci effettuati vicino all’equatore, dove la rotazione terrestre favorisce il raggiungimento della velocità orbitale. Tuttavia, per le orbite ad alta inclinazione – comprese quelle eliosincrone – la posizione diventa strategica. Isar Aerospace prevede di effettuare fino a trenta lanci all’anno, trasportando carichi utili di 1500 chilogrammi, su traiettorie comprese tra 90° e 110,6°. Tra le missioni già contrattualizzate spicca il lancio di satelliti per il monitoraggio dell’Oceano Artico su incarico dell’Agenzia Spaziale Norvegese.
La strategia di Isar Aerospace
L’approccio di Isar Aerospace ricorda quello adottato da SpaceX nei primi anni di attività: un metodo basato sulla sperimentazione rapida, con test che possono fallire e successivi miglioramenti immediati. Gli analisti del settore, come Amato, si aspettano che il primo tentativo possa non andare a buon fine, ma sottolineano come il vero punto critico sia riuscire a raggiungere un progetto affidabile prima di esaurire i capitali a disposizione. In questa corsa contro il tempo, il successo o il fallimento saranno determinati dalla capacità di Isar Aerospace di trasformare ogni tentativo in un passo avanti.