Su Internet circola una curiosa e affascinante affermazione: un solo grammo di uranio conterrebbe circa 20 miliardi di calorie. Alcuni si divertono a scherzare sull’idea che l’uranio potrebbe essere il super integratore dietetico definitivo, tanto potente da sostenere un intero regime alimentare. Ovviamente, è bene chiarire da subito che nessuno dovrebbe ingerire uranio, né per scopi sportivi né per altre ragioni. Se hai voglia di qualcosa di forte, forse è meglio un curry piccante che non un elemento radioattivo.
Ora, dopo questa premessa necessaria, proviamo a capire se quel numero di calorie ha un fondamento scientifico.
Cosa intendiamo per caloria?
Il termine caloria, nel contesto scientifico, è una misura di energia. Sul finire dell’Ottocento, il chimico W.O. Atwater e i suoi collaboratori svilupparono un metodo per determinare quanta energia termica sprigionassero diversi tipi di cibo. Il loro sistema prevedeva di bruciare campioni alimentari per misurarne il rilascio calorico in termini di calore. Una caloria corrisponde alla quantità di energia necessaria per innalzare di 1 grado Celsius la temperatura di un chilogrammo d’acqua.
Da un punto di vista termodinamico, una caloria è semplicemente una misura di energia. Applicando questa logica anche a sostanze non alimentari, l’uranio risulterebbe carico di energia… sempre che si possa sfruttarla.
L’energia immagazzinata nell’uranio-235
L’uranio naturale contiene tre isotopi principali: uranio-238, uranio-234 e uranio-235. Quest’ultimo è quello più ambito, anche se rappresenta appena lo 0,72% del minerale naturale. È proprio l’uranio-235 a essere protagonista delle reazioni di fissione nucleare.
Quando un neutrone colpisce un nucleo di uranio-235, questo si spacca, rilasciando un’enorme quantità di energia: in media 200 megaelettronvolt (MeV) per ogni atomo che subisce fissione. Un singolo grammo di uranio-235 contiene circa 2,56 × 10^21 atomi. Se tutti questi atomi partecipassero al processo di fissione, si otterrebbero 5,12 × 10^23 MeV di energia.
Tradurre l’energia nucleare in calorie
Convertendo l’energia totale in calorie, il risultato è sorprendente: circa 19.605.985.000 calorie, ovvero 19,6 miliardi di Calorie (quelle che si trovano sulle etichette alimentari, con la “C” maiuscola, e che in realtà sono chilocalorie). È da questa stima che nasce la leggenda dei 20 miliardi di calorie contenuti in un grammo di uranio.
Perché non possiamo assorbire queste calorie
A differenza del glucosio o dei grassi alimentari, l’uranio non può essere metabolizzato dal corpo umano per produrre energia. Non esiste alcun meccanismo biologico che consenta di avviare una reazione nucleare a fissione all’interno del sistema digestivo. Senza un reattore nucleare o un acceleratore di particelle, quell’energia immagazzinata resterà inaccessibile.
Inoltre, ingerire uranio – anche in quantità infinitesimali – è estremamente pericoloso. Dosi superiori a 50 milligrammi possono provocare insufficienza renale acuta, e la contaminazione radioattiva rappresenta un rischio mortale. Non importa quanto sia alta la sua energia potenziale: l’uranio non è e non sarà mai un superfood.
Quindi, se sei in cerca di energia per affrontare la giornata, è meglio puntare su un espresso napoletano piuttosto che su una barra di uranio arricchito!