Pareti che si comportano come specchi intelligenti, capaci di riflettere, modificare e indirizzare i segnali in base alle necessità. Questa è l’innovazione alla base delle metasuperfici, materiali avanzati destinati a trasformare il settore delle telecomunicazioni, in particolare con l’avvento delle reti 6G.
Un importante studio internazionale, pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha esplorato il potenziale di queste superfici rivoluzionarie. La ricerca è stata coordinata da Tie Jun Cui dell’Università Southeast in Cina, con la collaborazione di due esperti italiani: Marco Di Renzo del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francese (Cnrs) e del King’s College di Londra, e Vincenzo Galdi dell’Università del Sannio.
Secondo Galdi, queste superfici possono essere immaginate come specchi programmabili, in grado di cambiare dinamicamente le loro proprietà per controllare il modo in cui riflettono i segnali elettromagnetici. Il concetto rientra nell’ambito dei metamateriali, una classe di materiali con proprietà inesistenti in natura, che potrebbe presto essere integrata negli ambienti urbani e domestici per migliorare l’efficienza delle infrastrutture.
Le potenzialità di queste pareti per le comunicazioni 6G sono straordinarie. Non solo potranno ottimizzare la trasmissione dei dati, ma anche rilevare movimenti e la presenza di oggetti, aprendo la strada a sistemi intelligenti di monitoraggio e comunicazione. I ricercatori sono riusciti a sviluppare pareti capaci di controllare la riflessione delle onde elettromagnetiche, determinando con precisione la direzione di arrivo dei segnali.
Questa innovazione consentirà di focalizzare con estrema accuratezza i segnali provenienti da fonti in movimento, garantendo minima dispersione e massima copertura anche in condizioni complesse. Un risultato fondamentale per il 6G, che promette velocità di trasmissione superiori a quelle attuali, con migliori prestazioni anche per utenti in movimento.