L’Agenzia Spaziale Europea apre la competizione per lanciare l’innovazione nel settore dei veicoli spaziali
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato ufficialmente una competizione per individuare i futuri razzi commerciali che potrebbero dominare i cieli europei entro il 2028. Una mossa strategica per affrontare la crescente domanda di servizi di lancio e rispondere al rapido sviluppo dell’industria aerospaziale globale, sempre più orientata verso soluzioni commerciali e riutilizzabili.
European Launcher Challenge: una gara tra innovazione e ambizione
Il bando, pubblicato il 24 marzo, dà il via all’European Launcher Challenge (ELC), un’iniziativa in due fasi rivolta a tutte le aziende con sede negli Stati membri dell’ESA o dell’Unione Europea. Le imprese interessate avranno tempo fino al 5 maggio per presentare le proprie proposte, con finanziamenti fino a 169 milioni di euro per ciascun progetto selezionato.
L’obiettivo? Accelerare lo sviluppo di veicoli di lancio europei indipendenti e competitivi, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e rendendo l’accesso allo spazio più efficiente e sostenibile.
Due componenti, un unico obiettivo
L’ELC è suddiviso in due componenti principali:
- Componente A: dedicata ai servizi di lancio per clienti istituzionali europei tra il 2026 e il 2030.
- Componente B: richiede alle aziende di dimostrare un aggiornamento significativo delle capacità di lancio, con voli dimostrativi previsti entro il 2028.
Le proposte dovranno coprire entrambe le componenti, spingendo le aziende a pensare in modo strategico sia sul breve che sul medio termine.
Nuovi protagonisti dello spazio europeo
La scena spaziale europea è in piena fermentazione, con diverse startup e aziende emergenti già pronte a entrare nella competizione. Tra i principali candidati figurano:
- Isar Aerospace (Germania), con il suo razzo Spectrum già pronto per il primo lancio dal cosmodromo di Andøya in Norvegia.
- Rocket Factory Augsburg, MaiaSpace, HyImpulse, Latitude, Orbex e The Exploration Company, che a gennaio hanno pubblicato una lettera aperta all’ESA chiedendo accesso facilitato alle infrastrutture di lancio e maggiori fondi.
- PLD Space (Spagna) e Skyrora (Regno Unito), anch’esse attive nello sviluppo di lanciatori di nuova generazione.
Una nuova era per i lanci europei
L’ESA utilizza attualmente i razzi Ariane 6 e Vega, ma l’apertura alla concorrenza commerciale è una risposta diretta al trend globale guidato da colossi come SpaceX, che ha dimostrato come i razzi riutilizzabili possano rivoluzionare i costi e i tempi di accesso allo spazio.
Anche l’Unione Europea si prepara a incrementare il numero di missioni spaziali, spinta da programmi ambiziosi come IRIS² (Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite), la nuova costellazione per le comunicazioni istituzionali.
Perché questo momento è cruciale per l’Europa
L’European Launcher Challenge arriva in un periodo chiave per il futuro spaziale del continente. L’accesso indipendente allo spazio non è solo una questione di tecnologia, ma anche di sovranità strategica, autonomia geopolitica e competitività industriale.
Con la sfida lanciata dall’ESA, l’Europa si candida non solo a recuperare terreno, ma a posizionarsi come protagonista in un mercato in rapida evoluzione, pronto ad accogliere soluzioni flessibili, sostenibili e ad alte prestazioni.