Nel cuore del magnifico Parco nazionale di Yellowstone, tra le vaste foreste, i suggestivi geyser in ebollizione e le imponenti mandrie di bisonti, è stata individuata una nuova ed affascinante caratteristica idrotermale. Dopo un’estate particolarmente movimentata, segnata da spettacolari eruzioni nell’area di Biscuit Basin e nella zona di Norris Geyser Basin, un team di scienziati ha osservato l’apparizione di una nuova attività geotermica, visibile perfino dalla strada principale.
Secondo quanto riferito dall’U.S. Geological Survey (USGS), la formazione geotermica è emersa «sotto i nostri occhi — letteralmente!». Durante i mesi invernali l’attività è apparsa quasi sopita, ma gli studiosi del parco ritengono che possa tornare a manifestarsi durante la prossima estate.
La scoperta della nuova bocca idrotermale: osservazioni nei pressi di Mammoth Hot Springs
La sorprendente scoperta è avvenuta quando uno degli scienziati del parco, mentre percorreva la strada nei pressi di Mammoth Hot Springs, ha notato un’insolita colonna di vapore che si sollevava tra un gruppo di alberi in un’area umida e paludosa. Il fenomeno è stato immediatamente segnalato al personale geologico, che si è recato sul posto per effettuare verifiche.
Una volta raggiunta la zona, il team di ricerca ha osservato un’apertura parzialmente ostruita da argilla silicea grigia, tipico segnale della formazione di una bocca idrotermale recente. Le prime misurazioni hanno indicato una temperatura di circa 77 gradi Celsius, posizionando la nuova formazione all’interno della zona termale conosciuta come Roadside Springs, già teatro di fenomeni analoghi avvenuti circa due decenni fa.
L’origine geologica: connessioni con flussi di lava riolitica e faglie attive
La nuova formazione si è generata alla base di un antico flusso di lava riolitica, situato circa tre metri sopra l’area paludosa. L’intera zona si estende lungo una fascia alterata idrotermicamente di circa 60 metri. Questa attività geotermica si inserisce in un contesto geologico molto complesso, dove il serbatoio di magma sottostante continua a influenzare l’ambiente in superficie.
I geologi Jefferson Hungerford e Kiernan Folz-Donahue, nella più recente pubblicazione di Yellowstone Caldera Chronicles, hanno sottolineato come la posizione della nuova bocca sembri allinearsi con le faglie che si estendono dal Norris Geyser Basin verso Mammoth Hot Springs, attraversando la zona in cui, nel 2003, era già comparsa una simile attività idrotermale.
La possibile connessione tra la formazione del 2003 e quella recente
Le osservazioni aeree, guardando a ovest in direzione del lago Nymph, mostrano chiaramente la vicinanza delle due formazioni idrotermali, quella rilevata nel 2003 e la nuova apertura del 2024. Una linea immaginaria tracciata tra le due si sovrappone alle strutture tettoniche già note, confermando la presenza di un asse geologicamente attivo.
Attività in declino durante l’inverno: il vapore rallenta ma non si esaurisce
La formazione emersa nel 2024 ha mantenuto un’intensa attività fino all’autunno scorso, per poi ridursi notevolmente durante i mesi più freddi. Secondo quanto riportato dall’USGS, l’acqua presente nella bocca geotermica sembra ostacolare la risalita del vapore, limitando temporaneamente l’attività visibile. Nonostante ciò, la bocca resta attiva e continua a essere monitorata con attenzione dagli scienziati del parco.
Jefferson Hungerford, autore di diverse ricerche sul fenomeno, ha confermato che il monitoraggio proseguirà anche nei prossimi mesi, in attesa di verificare se con l’aumento delle temperature tornerà ad essere visibile il caratteristico vapore che rende questo luogo uno degli ambienti naturali più dinamici e affascinanti del continente nordamericano.