L’imponente Monte Spurr, situato nell’Arco delle Aleutine, a circa 120 chilometri a ovest di Anchorage, potrebbe essere prossimo a una nuova eruzione. L’Osservatorio Vulcanologico dell’Alaska (AVO) ha confermato un’intensificazione evidente dell’attività sismica e la comparsa di nuove fumarole lungo i fianchi del vulcano, in particolare nella zona nota come Crater Peak, già protagonista delle ultime due eruzioni storiche, avvenute nel 1953 e nel 1992.
Durante un sorvolo effettuato il 7 marzo, i ricercatori dell’AVO hanno rilevato concentrazioni elevate di anidride solforosa e anidride carbonica provenienti sia dalla sommità del Monte Spurr sia da Crater Peak, dove si osservano anche valori anomali di CO₂. I tecnici dell’osservatorio hanno osservato la formazione di nuove bocche di gas, suggerendo l’apertura di un nuovo condotto vulcanico che potrebbe consentire la risalita di magma.
Nel corso dell’ultimo anno, sotto l’area del Monte Spurr si sono registrati centinaia di piccoli terremoti settimanali, con un totale di oltre 3.400 scosse segnalate dall’aprile 2024. Questa attività sismica, unita all’aumento delle emissioni gassose, porta gli esperti a ipotizzare un’eruzione nelle prossime settimane o, al massimo, entro qualche mese.
Secondo le analisi dell’AVO, la possibilità più concreta è una nuova eruzione esplosiva localizzata a Crater Peak, simile a quelle avvenute nel secolo scorso. In questo scenario, si prevede la formazione di imponenti nubi di cenere che potrebbero spingersi, sospinte dal vento, per centinaia di chilometri, provocando depositi di cenere anche nell’Alaska centro-meridionale. Le pendici del vulcano verrebbero probabilmente interessate da flussi piroclastici e la valle superiore del fiume Chakachatna potrebbe essere inondata da colate di fango (lahar).
La sommità del Monte Spurr, che non erutta da diverse migliaia di anni, rimane silenziosa, ma l’attenzione è massima soprattutto nell’area di Crater Peak, dove l’agitazione sotterranea appare sempre più intensa.
Fortunatamente, la zona circostante il vulcano è disabitata, riducendo notevolmente i rischi per le persone. L’AVO, inoltre, rassicura spiegando che un’eventuale eruzione sarà preceduta da segnali chiari, consentendo di emettere allarmi tempestivi.
Per ora, i geologi osservano ogni variazione nell’attività del vulcano, consapevoli che il Monte Spurr potrebbe risvegliarsi in qualunque momento, alterando nuovamente il paesaggio dell’Alaska sud-occidentale.