Alle 23:43 del 14 marzo 2025 (ora locale della California), dalla Vandenberg Space Force Base, è decollata con successo la missione EZIE (Electrojet Zeeman Imaging Explorer), un progetto innovativo promosso dalla NASA. Dopo poche ore, intorno alle 2:00 del 15 marzo, il dispiegamento dei tre satelliti è stato completato con successo, segnando un passo cruciale per lo studio delle dinamiche dell’atmosfera superiore della Terra.
Nei prossimi dieci giorni, la squadra di controllo a terra riceverà segnali dai CubeSat per verificare che tutti i sistemi siano operativi e che l’intera strumentazione funzioni in modo regolare. I tre satelliti si muoveranno in un’orbita compresa tra i 420 e i 590 chilometri sopra la superficie terrestre, monitorando costantemente i cambiamenti degli elettrogetti aurorali, vere e proprie correnti elettriche che scorrono nell’alta atmosfera delle regioni polari, là dove le aurore accendono il cielo di luci spettacolari.
Il contributo della missione EZIE sarà essenziale per rafforzare la comprensione scientifica dei fenomeni legati al meteo spaziale, migliorando i modelli previsionali e contribuendo a ridurre i rischi che queste tempeste geomagnetiche possono provocare sui sistemi tecnologici della nostra società, dalle reti elettriche alle telecomunicazioni.
A guidare la missione per conto della NASA è il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory, con sede a Laurel, nello stato del Maryland. La costruzione dei tre CubeSat è stata affidata a Blue Canyon Technologies, situata a Boulder, in Colorado, mentre il sofisticato Magnetogramma a microonde per elettrogetti, strumento principale della missione, è stato sviluppato presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA nella California del Sud. Questo dispositivo sarà fondamentale per mappare le variazioni degli elettrogetti aurorali in ciascuno dei tre satelliti.
Il progetto è finanziato dalla Divisione di Eliosferica all’interno della Direzione della Missione Scientifica della NASA e viene gestito attraverso l’Ufficio del Programma Explorers situato presso il Goddard Space Flight Center, sempre in Maryland.