Gli scienziati hanno individuato un’altra possibile somiglianza tra la Terra e Marte: il Pianeta Rosso potrebbe avere un nucleo interno solido, proprio come il nostro pianeta. Una recente ricerca condotta dall’Università di Bayreuth e dalla European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) ha rivelato che una combinazione di ferro e zolfo, simile alla composizione del nucleo marziano, può cristallizzarsi sotto alte temperature e pressioni.
Un ribaltamento delle teorie sul nucleo di Marte
Questa scoperta contraddice studi precedenti che, basandosi sui dati sismici raccolti dalla sonda InSight della NASA, avevano suggerito che il centro di Marte fosse interamente liquido. Molti geologi planetari ritenevano che il nucleo marziano fosse troppo caldo e contenesse elementi leggeri come lo zolfo, impedendone la solidificazione.
Tuttavia, gli esperimenti condotti sulla Terra hanno dimostrato che il solfuro di ferro può cristallizzarsi anche a temperature inferiori, compatibili con quelle stimate per il nucleo marziano. Secondo i ricercatori, se l’interno del pianeta fosse meno caldo del previsto, allora la presenza di un nucleo solido sarebbe un’ipotesi realistica.
Come è stata condotta la ricerca
Per testare questa possibilità, gli studiosi hanno utilizzato le celle a incudine di diamante, un metodo che permette di comprimere i materiali fino a pressioni estreme, simulando le condizioni presenti nelle profondità di Marte. Associando questa tecnica al riscaldamento laser, i ricercatori hanno osservato la formazione di una nuova fase cristallina di solfuro di ferro, chiamata Fe4+xS3.
Successivi esperimenti hanno confermato che questo materiale può cristallizzarsi dal liquido anche in un intervallo di temperatura più basso rispetto a quanto stimato finora per il nucleo marziano. Questi risultati suggeriscono che, se il Pianeta Rosso ha perso calore nel corso del tempo, allora il suo nucleo potrebbe essersi solidificato parzialmente o completamente.
Marte e Terra: somiglianze sempre più evidenti
Le analogie tra Marte e la Terra non si limitano alla possibile presenza di un nucleo solido. Entrambi i pianeti presentano calotte polari, vulcani giganteschi, canyon profondi e una composizione rocciosa simile. Inoltre, il giorno marziano dura circa 24 ore, l’inclinazione del suo asse genera stagioni distinte e il clima segue schemi meteorologici prevedibili.
Un tempo, Marte ospitava fiumi e laghi, proprio come la Terra, ma nel corso di miliardi di anni è diventato un deserto freddo e arido. Studiare la sua struttura interna è fondamentale per capire meglio la sua evoluzione geologica e il destino che potrebbe attendere il nostro pianeta in un lontano futuro.
La ricerca, pubblicata il 25 febbraio sulla rivista Nature Communications, apre nuove prospettive sugli interni planetari e sull’evoluzione del Sistema Solare. Tuttavia, per confermare la presenza di un nucleo solido su Marte, saranno necessarie ulteriori indagini e nuove missioni esplorative.