I ciclidi del Lago Tanganica non potevano prevedere il destino che li attendeva. Come avrebbero potuto? A decine di anni luce di distanza, una supernova si stava preparando a scatenare una pioggia di raggi cosmici sulla Terra. Queste particelle ad alta energia avrebbero bombardato il DNA degli organismi viventi, provocando mutazioni genetiche e favorendo l’evoluzione di una moltitudine di virus pronti a diffondersi nella popolazione ittica del lago.
Questo scenario è stato ipotizzato da un team guidato da Caitlyn Nojiri, ex studentessa dell’Università della California (UC) di Santa Cruz, affascinata dall’effetto delle radiazioni cosmiche sul nostro pianeta.
Un raggio cosmico e un’elezione belga: il primo interesse di Nojiri
L’interesse di Nojiri per i raggi cosmici nacque in seguito a un evento curioso: un malfunzionamento durante le elezioni belghe del 2003. Un raggio cosmico avrebbe causato un’anomalia nel sistema di voto elettronico, alterando il conteggio dei voti. “È incredibile pensare che qualcosa proveniente dallo spazio possa influenzare la nostra tecnologia,” ha dichiarato Nojiri.
Partendo da questa riflessione, la ricercatrice ha avviato un’indagine con il professore Enrico Ramirez-Ruiz e la borsista post-dottorato Noémie Globus, con l’obiettivo di modellare la propagazione dei raggi cosmici e valutarne gli effetti sulla vita terrestre.
La prova nelle profondità del mare
Uno studio sulla presenza di ferro-60, un isotopo generato dalle supernove, ha suggerito che circa 2,5 milioni di anni fa una stella esplosa nelle vicinanze della Terra potrebbe aver colpito il nostro pianeta con un’intensa dose di radiazioni cosmiche per 100.000 anni. Questa esposizione prolungata avrebbe avuto conseguenze profonde sul DNA degli esseri viventi.
Pur non essendo biologi, Nojiri e il suo team hanno approfondito ricerche nel campo della biologia e si sono imbattuti in uno studio del 2024 sui ciclidi del Lago Tanganica, un ecosistema unico nel suo genere.
Il Lago Tanganica: un laboratorio naturale per l’evoluzione
Il Lago Tanganica, il più grande e profondo dell’Africa, si è formato tra 9 e 12 milioni di anni fa e ospita una delle più ricche biodiversità acquatiche del pianeta. Oltre 2.000 specie, tra cui circa 250 tipi di ciclidi, popolano questo antico bacino.
Un’analisi pubblicata nel 2003 ha rivelato che, proprio 2,5 milioni di anni fa, i ciclidi subirono una rapida diversificazione genetica, un fenomeno che potrebbe aver favorito anche la proliferazione di virus all’interno del lago. Sorprendentemente, proprio i ciclidi del Lago Tanganica risultano essere particolarmente vulnerabili alle infezioni virali rispetto ad altre specie di pesci.
Una correlazione tra supernova e mutazioni genetiche?
La coincidenza temporale tra l’esplosione stellare e l’accelerazione evolutiva dei ciclidi rafforza l’ipotesi che le radiazioni cosmiche possano aver avuto un ruolo chiave nell’evoluzione della biodiversità nel Lago Tanganica.
“Noi non diciamo che questa sia l’unica causa, ma è sicuramente una possibilità interessante,” ha sottolineato Nojiri. Sebbene servano ulteriori ricerche, il modello proposto apre nuove prospettive sul ruolo delle supernove nell’evoluzione biologica terrestre.
Secondo Nojiri, se questo fenomeno ha avuto un impatto sui ciclidi del Lago Tanganica, è plausibile aspettarsi effetti simili anche in altri ecosistemi del passato, lasciando aperta la porta a future scoperte sull’interazione tra cosmo e vita sulla Terra.