La fibrodisplasia ossificante progressiva (FOP), nota anche come malattia dell’uomo di pietra o malattia di Münchmeyer, è una patologia genetica estremamente rara che provoca la progressiva ossificazione dei tessuti molli del corpo, trasformandoli in tessuto osseo. Questo processo porta alla formazione di un secondo scheletro, che intrappola il paziente in una condizione di immobilità totale.
Si stima che questa condizione colpisca circa una persona su un milione negli Stati Uniti, ma i casi sono segnalati in tutto il mondo. Non esiste una cura definitiva e i trattamenti attuali si concentrano sul contenimento dei sintomi e sul rallentamento della progressione della malattia.
L’origine della fibrodisplasia ossificante progressiva
La FOP è causata da una mutazione genetica nel gene ACVR1, che regola lo sviluppo osseo. Questa mutazione porta alla trasformazione anomala dei muscoli, tendini, legamenti e altri tessuti connettivi in tessuto osseo, attraverso un processo chiamato ossificazione eterotopica.
A differenza delle ossa normali, queste nuove formazioni ossee si sviluppano in modo disorganizzato e senza possibilità di rimozione chirurgica, poiché qualsiasi tentativo di intervento potrebbe accelerare il processo ossificatorio.
I sintomi della malattia dell’uomo di pietra
Essendo una patologia congenita, i sintomi della FOP si manifestano fin dalla nascita. Uno dei primi segnali visibili è la malformazione degli alluci, che appaiono più corti e deviati. Tuttavia, le prime ossificazioni iniziano nell’infanzia, generalmente tra i 3 e i 5 anni.
La malattia progredisce con episodi infiammatori improvvisi, chiamati riacutizzazioni, che possono causare:
- Dolore intenso e gonfiore nelle aree colpite
- Rigidità articolare progressiva
- Febbre e senso di affaticamento
- Perdita di mobilità a causa della crescente ossificazione
Questi episodi possono essere scatenati da traumi, infezioni o interventi chirurgici, accelerando il processo di ossificazione. La malattia colpisce inizialmente il collo, la schiena e il torace, per poi diffondersi agli arti superiori e inferiori.
Nel tempo, la progressiva formazione di osso porta alla completa immobilità. Entro i 30 anni, la maggior parte dei pazienti è costretta all’uso della sedia a rotelle. L’ossificazione può inoltre coinvolgere la mandibola, causando difficoltà nel mangiare e parlare, mentre fino al 25% dei pazienti può sviluppare sordità a causa della rigidità degli ossicini dell’orecchio medio.
Chi può essere colpito dalla fibrodisplasia ossificante progressiva?
La FOP può colpire chiunque, indipendentemente da sesso, etnia o provenienza geografica. Sebbene in alcuni casi la mutazione genetica venga ereditata, la maggior parte delle diagnosi riguarda individui senza una storia familiare della malattia, a causa di mutazioni spontanee.
Esiste una cura per la malattia dell’uomo di pietra?
Attualmente, non esiste una cura definitiva per la FOP, ma alcuni trattamenti mirano a ridurre i sintomi e rallentare la progressione della malattia. I farmaci antinfiammatori, come i corticosteroidi, possono alleviare il dolore e il gonfiore durante le riacutizzazioni.
Nel 2023, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato l’uso del palovarotene, un farmaco che ha mostrato una riduzione del 54% nella formazione di nuovo tessuto osseo rispetto ai pazienti che non lo assumevano. Si tratta della prima terapia specifica per la FOP, anche se sono in corso ulteriori studi per sviluppare trattamenti più efficaci.