Attraversando le immense distese ghiacciate dell’Antartide, esiste un solo insetto terrestre capace di resistere al clima più rigido del pianeta: il moscerino antartico (Belgica antarctica). Questa minuscola creatura, lunga appena mezzo centimetro, è sopravvissuta per circa 30 milioni di anni, fin da quando il continente si è separato dal Sud America. Gli scienziati hanno a lungo studiato la sua incredibile resistenza, ma solo di recente i ricercatori dell’Università di Osaka, in Giappone, hanno scoperto il meccanismo fisiologico che gli permette di sfidare le temperature glaciali del Polo Sud.
Come gli insetti affrontano il gelo
Molti insetti, proprio come gli orsi in letargo, riducono la loro attività metabolica per sopravvivere ai mesi più rigidi. Esistono due strategie principali per affrontare l’inverno: la quiescenza, che si attiva in risposta alle variazioni climatiche, e la diapausa, un processo controllato geneticamente e indipendente dalle condizioni esterne.
La maggior parte degli insetti sceglie una di queste due opzioni, ma il moscerino antartico sfrutta entrambe, adattandole al proprio ciclo vitale di due anni. Durante il primo inverno, entra in quiescenza, una strategia che gli consente di riprendersi rapidamente nei rari momenti in cui la temperatura diventa più mite, approfittandone per nutrirsi e crescere.
Il secondo inverno: una strategia unica per la sopravvivenza
Se il primo anno ogni larva si sviluppa a ritmi differenti, il secondo inverno rappresenta una sfida più complessa. Con la primavera, tutti gli individui devono emergere sincronizzati, pronti a riprodursi nei pochissimi giorni di vita che restano loro. Se la maturazione non fosse simultanea, la specie rischierebbe l’estinzione.
Qui entra in gioco la diapausa obbligata, che assicura che tutti i moscerini entrino in uno stato di dormienza prima di trasformarsi in adulti. In pratica, gli esemplari più precoci attendono il momento giusto, mentre i ritardatari rallentano il proprio sviluppo per non trovarsi in una fase immatura alla fine dell’inverno. Quando il ghiaccio inizia a sciogliersi, tutti emergono contemporaneamente, garantendo il successo riproduttivo della specie.
Un adattamento senza precedenti
Nessun altro insetto conosciuto combina la quiescenza e la diapausa obbligata in questo modo. Questo adattamento potrebbe non essere esclusivo del moscerino antartico, ma comune ad altre specie che vivono in ambienti estremi, come le regioni artiche e alpine. Tuttavia, ci vorrà tempo per confermarlo: il team di Osaka ha impiegato sei anni solo per sviluppare un metodo per allevare questi insetti in laboratorio.
Per ora, il moscerino antartico rimane una delle creature più straordinarie del Pianeta, una testimonianza di come la natura trovi sempre soluzioni ingegnose per sopravvivere anche negli ambienti più ostili.