Scrocchiare le nocche è una di quelle abitudini che dividono le persone: alcuni lo fanno abitualmente, trovandolo rilassante, mentre altri rabbrividiscono solo all’idea di sentire quel caratteristico schiocco. Il suono è così forte che può risuonare in una stanza silenziosa, facendo inorridire chi teme che possa causare problemi alle articolazioni. Ma da dove proviene esattamente questo rumore e cosa succede all’interno delle dita quando le si piega fino a ottenere quel caratteristico “pop”?
La scienza dietro il suono delle nocche
Nel 2015, un esperimento piuttosto insolito ha cercato di dare una risposta definitiva alla questione. Un volontario si è sdraiato all’interno di una risonanza magnetica mentre un dispositivo speciale gli piegava il dito, permettendo agli scienziati di osservare in tempo reale cosa accade nell’articolazione quando viene scrocchiata.
Per anni si è pensato che il suono fosse dovuto alla compressione e successivo collasso di piccole bolle di gas presenti nel liquido sinoviale, il fluido che lubrifica le articolazioni. Tuttavia, le immagini della risonanza hanno rivelato un meccanismo diverso: non si trattava della distruzione di una bolla, bensì della sua formazione.
Questo fenomeno è noto come tribonucleazione e avviene in tre fasi:
- Le superfici dell’articolazione sono normalmente in contatto.
- Quando si applica una forza sufficiente, le superfici articolari iniziano a separarsi.
- Una volta superata una soglia critica, si crea uno spazio vuoto riempito di gas, producendo il caratteristico suono di scrocchio.
Un altro studio, condotto con la tecnologia a ultrasuoni, ha confermato questa teoria. Rispetto alla risonanza magnetica, gli ultrasuoni possono catturare immagini con una risoluzione superiore, rivelando dettagli impercettibili ad altre tecniche. Durante l’analisi, i ricercatori hanno osservato un “lampo luminoso” all’interno dell’articolazione proprio nel momento in cui si verificava lo scrocchio. Il professor Robert D. Boutin, esperto di radiologia presso l’Università della California, ha descritto il fenomeno come un vero e proprio “fuoco d’artificio” all’interno del dito.
Anche se il dibattito sulla formazione o il collasso della bolla non è stato completamente risolto, il fatto che il lampo apparisse subito dopo il suono ha rafforzato la teoria che lo scrocchio derivi dalla creazione della bolla, e non dalla sua esplosione.
Scrocchiare le nocche fa male?
Una delle preoccupazioni più comuni riguarda i possibili effetti a lungo termine di questa abitudine. Può causare artrite o danni alle articolazioni?
Gli studi suggeriscono che non esiste alcuna correlazione tra lo scrocchio delle nocche e l’artrite. L’esperimento con la risonanza magnetica ha mostrato che, anche dopo la formazione della bolla di gas, non si verificavano danni visibili all’articolazione. Inoltre, diverse ricerche non hanno riscontrato effetti negativi immediati o a lungo termine associati a questa pratica.
Anche Johns Hopkins Medicine, una delle istituzioni mediche più autorevoli al mondo, ha confermato che non ci sono prove scientifiche che leghino lo scrocchio delle nocche a problemi articolari. Tuttavia, se il gesto è accompagnato da dolore o rigidità, potrebbe essere il segnale di una condizione sottostante ed è consigliabile consultare un medico.
Se, invece, sei solo preoccupato di aver rovinato per sempre le tue mani con questa abitudine, puoi stare tranquillo: la scienza suggerisce che le tue articolazioni non subiranno alcun danno.