Nel corso del 2024, il pianeta ha vissuto il suo anno più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni strumentali, nel lontano 1850. Un nuovo studio condotto dalla NASA ha evidenziato un aumento dei livelli del mare che ha superato ogni aspettativa, sollevando ulteriori timori sugli effetti concreti del cambiamento climatico in corso.
Secondo quanto pubblicato giovedì sul sito ufficiale della National Aeronautics and Space Administration, il livello medio globale degli oceani ha subito un incremento di 0,59 centimetri nel solo 2024, ben al di sopra dei 0,43 centimetri che gli scienziati si attendevano. Si tratta di una variazione che, pur nella sua apparente esiguità, rappresenta un’accelerazione significativa rispetto alle tendenze osservate negli ultimi decenni.
A spiegare il fenomeno è stato Josh Willis, ricercatore del Jet Propulsion Laboratory della NASA, che ha sottolineato come “l’oceano continua a salire, e la velocità di crescita sta aumentando sempre più rapidamente”. Questa tendenza è stata monitorata grazie a immagini satellitari raccolte dal Sentinel-6 Michael Freilich, lanciato in orbita nel 2020 insieme a un secondo satellite gemello, con il compito di osservare e misurare i cambiamenti dei mari a scala planetaria.
La fusione dei ghiacciai e il riscaldamento delle acque: un binomio devastante
L’analisi della NASA attribuisce l’incremento osservato a una combinazione di riscaldamento oceanico anomalo e allo scioglimento accelerato dei ghiacci terrestri, come ghiacciai e calotte polari. Questi due fenomeni rappresentano i principali responsabili dell’innalzamento del livello del mare, ma la loro incidenza varia di anno in anno.
Negli ultimi anni, il contributo prevalente era rappresentato dalla fusione dei ghiacci, mentre nel 2024 il bilancio si è capovolto. Secondo i dati rilasciati dall’agenzia statunitense, ben due terzi dell’aumento registrato nei dodici mesi scorsi sono imputabili alla dilatazione termica delle acque marine, fenomeno causato dall’assorbimento del calore atmosferico da parte degli oceani.
Una tendenza che si rafforza nel tempo
La NASA ha ricordato come dal 1993 al 2023, il livello medio dei mari sia cresciuto di circa 10 centimetri. Questo aumento è stato tracciato da una serie di cinque satelliti, che hanno fornito dati continui e sempre più accurati. Le curve di crescita, rappresentate graficamente dall’agenzia spaziale, mostrano un evidente raddoppio della velocità di incremento negli ultimi trent’anni.
In rosso si distingue una linea tratteggiata che ipotizza le proiezioni future, delineando uno scenario in cui il livello degli oceani continuerà ad alzarsi, mettendo a rischio ampie fasce di popolazioni costiere e di residenti delle isole basse.
Le emissioni di gas serra al centro del fenomeno
La causa principale di questi cambiamenti è legata alle emissioni di gas serra. L’incremento della temperatura media globale porta a un maggior assorbimento di calore da parte degli oceani, alimentando la dilatazione termica e contribuendo allo scioglimento delle masse glaciali.
Il 2024, oltre a essere stato l’anno più caldo da quando esistono dati attendibili, ha mostrato chiaramente come il riscaldamento globale non si limiti ad essere una questione di temperature atmosferiche, ma si traduca in effetti concreti e misurabili sul sistema climatico terrestre e sugli ecosistemi marini.