Dal 2000 a oggi, i ghiacciai continentali (esclusi quelli di Artide e Antartide) hanno perso ogni anno 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Questa quantità equivale al consumo idrico dell’intera popolazione mondiale per un periodo di tre decenni. I dati emergono da una ricerca internazionale, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature, e coordinata dal Servizio di Monitoraggio Mondiale dei Ghiacciai.
Un’analisi su scala globale: dati e metodologia
Lo studio ha analizzato e confrontato 233 ricerche indipendenti, integrando informazioni provenienti da diverse fonti, tra cui le missioni CryoSat dell’Agenzia Spaziale Europea. Grazie a questa combinazione di dati, è stato possibile ottenere una stima estremamente accurata della riduzione dei ghiacciai a livello planetario, escludendo però quelli situati nelle regioni polari.
I risultati sono allarmanti: dal 2000 al 2023, la massa totale persa dai ghiacciai globali è stata di 6.542 miliardi di tonnellate, provocando un innalzamento medio del livello del mare di 18 millimetri.
Impatti ambientali e risorse idriche a rischio
Questi numeri impressionanti si traducono in una media annuale di 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio in meno, l’equivalente di ciò che l’umanità consuma in 30 anni, assumendo un fabbisogno quotidiano di tre litri d’acqua per persona. Michael Zemp, dell’Università di Zurigo, coordinatore dello studio, ha evidenziato l’importanza di questa perdita in termini di risorse idriche potabili, fondamentali per le popolazioni di Asia centrale e delle Ande, dove i ghiacciai rappresentano una riserva d’acqua vitale per milioni di persone.
Oltre all’impatto diretto sulle comunità locali, lo scioglimento dei ghiacciai è oggi il secondo principale fattore di innalzamento del livello del mare, superando persino la fusione della calotta glaciale della Groenlandia e dell’Antartide, e collocandosi immediatamente dopo l’espansione termica degli oceani causata dal riscaldamento globale.