In un reparto di terapia intensiva neurologica, il dramma di un ictus si manifesta in modo rapido e sconvolgente, coinvolgendo non solo chi ne è colpito, ma anche chi si prende cura del paziente. Una professionista sanitaria, con anni di esperienza in questo ambito e successivamente impegnata nella ricerca specifica sull’ictus, sottolinea quanto sia ancora scarsa, tra la popolazione, la consapevolezza dei fattori di rischio.
L’ictus rappresenta una delle principali cause di mortalità e disabilità nel Regno Unito, ma potrebbe essere evitato in molti casi. Non si tratta solo di una patologia legata all’età avanzata, poiché il numero di episodi tra persone sotto i 55 anni è in aumento. Tra le cause più diffuse ci sono l’ipertensione, l’obesità, il diabete di tipo 2, l’alimentazione scorretta, il fumo, la sedentarietà e l’abuso di alcol. Inoltre, l’uso di droghe ricreative come cocaina, eroina e anfetamine rappresenta un fattore di rischio spesso trascurato.
Alcune condizioni, invece, non possono essere modificate: età, sesso, etnia, predisposizione genetica, familiarità e patologie ereditarie. Le donne risultano più esposte al rischio di ictus rispetto agli uomini, e questo rischio cresce ulteriormente durante la gravidanza o in presenza di endometriosi, menopausa precoce, insufficienza ovarica prematura e in caso di assunzione di estrogeni da parte di donne transgender. Gli aneurismi cerebrali congeniti rappresentano un altro rischio importante, legato a malformazioni delle arterie cerebrali.
Anche il contesto socioeconomico incide fortemente: chi dispone di un reddito basso e di un livello d’istruzione più modesto tende ad avere abitudini di vita meno salutari, ma ha anche un accesso inferiore a cure sanitarie di qualità.
Nonostante i numerosi fattori che possono sembrare insormontabili, ci sono accorgimenti che, secondo la ricercatrice, possono essere messi in pratica subito per abbattere sensibilmente il rischio di ictus.
Smettere di fumare è il primo passo decisivo
Chi fuma ha oltre il doppio delle possibilità di incorrere in un ictus rispetto a chi non fuma. Il tabacco danneggia le pareti dei vasi sanguigni, aumenta la pressione arteriosa e accelera il battito cardiaco, riducendo l’apporto di ossigeno ai tessuti. Inoltre, il sangue tende a diventare più denso e vischioso, aumentando il rischio di trombi che possono ostruire i vasi cerebrali.
La pressione arteriosa va monitorata regolarmente
L’ipertensione rende i vasi sanguigni più fragili, esponendoli a rotture o blocchi. Coaguli formati a livello periferico possono raggiungere il cervello e impedire il flusso sanguigno. Chi ha più di 18 anni dovrebbe controllare frequentemente la pressione arteriosa e intervenire sullo stile di vita qualora si registrino valori elevati.
Il colesterolo deve restare sotto controllo
Secondo i dati della UK Stroke Association, avere contemporaneamente ipertensione e colesterolo alto triplica il rischio di ictus. Per contenere il colesterolo è utile limitare i grassi saturi presenti in carne grassa, burro, latticini interi e formaggi. L’attività fisica regolare e il mantenimento di un peso corporeo corretto completano il quadro preventivo.
Attenzione ai livelli di zucchero nel sangue
La glicemia alta può provocare danni alle pareti dei vasi sanguigni, favorendo la formazione di coaguli. Una dieta equilibrata, ricca di fibre, un’adeguata idratazione, l’esercizio fisico quotidiano e una gestione efficace dello stress sono strumenti fondamentali per mantenere stabili i livelli di glucosio.
Evitare il sovrappeso è fondamentale
L’eccesso di peso rappresenta un importante fattore di rischio: circa un ictus su cinque è collegato all’obesità. Aumenta la probabilità di sviluppare ipertensione, disturbi cardiaci, colesterolo elevato e diabete. Il rischio cresce del 22% per chi è in sovrappeso e del 64% per chi è obeso.
La dieta mediterranea si conferma alleata del benessere
Uno stile alimentare basato sulla dieta mediterranea, con abbondanza di verdure, cereali integrali, pesce, frutta secca e olio extravergine d’oliva, è associato a un rischio ridotto di ictus. L’aggiunta di noci e olio d’oliva ha dimostrato effetti protettivi particolarmente rilevanti.
Dormire dalle sette alle nove ore al giorno è essenziale
Un sonno insufficiente può contribuire allo sviluppo di ipertensione. Allo stesso modo, dormire troppo può aumentare il rischio. L’obiettivo deve essere mantenere un equilibrio, cercando di rimanere attivi durante il giorno per garantire un riposo notturno di qualità.
L’attività fisica regolare completa il quadro
Il Servizio Sanitario Nazionale britannico consiglia di evitare lunghi periodi di inattività e di dedicare almeno 150 minuti settimanali ad attività fisiche moderate o 75 minuti ad attività intense. L’attività dovrebbe essere distribuita su più giorni, preferibilmente quotidianamente, includendo esercizi di rafforzamento muscolare almeno due volte alla settimana.
Gli effetti dell’ictus possono essere devastanti, ma con scelte consapevoli e abitudini corrette è possibile abbassare significativamente il rischio e prendersi cura, ogni giorno, della propria salute cerebrale e cardiovascolare.