Il singolare gufo delle nevi color arancio avvistato lungo le coste del Lago Huron, nel cuore della regione chiamata “il Pollice” del Michigan, continua a lasciare interdetti appassionati di ornitologia e studiosi. Ribattezzato affettuosamente Rusty o Creamsicle, l’uccello è diventato in poche settimane un vero fenomeno virale, immortalato da numerosi fotografi tra cui Bill Diller, che ha condiviso su Facebook le prime immagini sorprendenti.
La particolarità che ha destato clamore è la tinta vivace e inusuale del piumaggio, una sfumatura aranciata che ricorda il pianeta Giove o un pesce pagliaccio, ma per gli esperti non è affatto facile stabilirne l’origine. Julie Maggert, appassionata di gufi delle nevi, ha percorso chilometri per osservare l’esemplare con il suo Nikon Z8, cogliendo l’attimo perfetto e confermando l’autenticità dell’anomalia visiva.
Denver Holt, fondatore dell’Owl Research Institute nel Montana, ha dichiarato che in oltre tre decenni di studi su centinaia di nidi e pulcini non è mai emerso un caso simile di alterazione del piumaggio. Anche Kevin McGraw, biologo della Michigan State University, ha sollevato l’ipotesi di una mutazione genetica provocata da stress ambientale o da inquinamento, specificando però che per verificarlo servirebbero campioni di piume.
Una teoria alternativa, avanzata da Geoffrey Hill dell’Auburn University, suggerisce un’origine esterna per la colorazione, probabilmente dovuta a un agente chimico o un colorante applicato accidentalmente. Secondo il suo parere, il modo in cui il colore si distribuisce sul corpo non è compatibile con una mutazione genetica, ma piuttosto con una contaminazione localizzata.
A supportare quest’ultima interpretazione arriva anche la voce di Scott Weidensaul, co-fondatore del progetto SNOWstorm, specializzato nello studio dei gufi delle nevi. Weidensaul ha escluso l’utilizzo di pigmenti da parte del Bird Banding Laboratory, che negli anni ’60 utilizzava vernici spray per tracciare gli spostamenti degli uccelli. Secondo lui, la spiegazione più plausibile è un contatto con fluido antigelo, utilizzato negli aeroporti e spesso caratterizzato da una colorazione rosso-arancio.
Il vicino aeroporto Huron County Memorial Airport non ha fornito commenti, lasciando il dubbio sulla possibilità di un coinvolgimento diretto.
Julie Maggert, che ha osservato Rusty da vicino, dubita che si tratti di un contatto accidentale con una sostanza chimica, considerando la posizione precisa e simmetrica del colore sul viso e sulla testa del gufo. Tuttavia, senza un intervento ufficiale per il prelievo di campioni o per l’analisi ravvicinata, il mistero del gufo colorato sembra destinato a rimanere irrisolto.
Secondo Karen Cleveland, biologa del Dipartimento delle Risorse Naturali del Michigan, l’esemplare è stato monitorato sin da metà gennaio. La priorità rimane la salvaguardia del suo benessere, motivo per cui non verranno organizzati tentativi di cattura, né sarà divulgata la sua posizione precisa, per evitare un afflusso massiccio di curiosi.
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