Un’indagine archeologica su un antico sito in Africa occidentale ha rivelato che gli esseri umani abitavano le foreste pluviali della regione almeno 150.000 anni fa. Questa scoperta anticipa di oltre 130.000 anni la più antica prova certa della presenza dell’uomo nelle foreste tropicali africane, precedentemente datata a circa 18.000 anni fa. Fino ad oggi, la più remota presenza umana nelle foreste pluviali del pianeta era stata collocata a circa 70.000 anni fa nel sud-est asiatico.
Bété I: il sito che cambia la cronologia della nostra specie
Il sito di Bété I, situato nell’attuale Costa d’Avorio, venne scoperto negli anni ’80 e fu oggetto di scavi tra il 1982 e il 1993. Gli archeologi riportarono alla luce strumenti in pietra di grandi dimensioni, probabilmente usati per tagliare piante fibrose e altre risorse della foresta. Tuttavia, la datazione precisa del sito rimase incerta fino a quando, nel 2020, un team di ricercatori guidato dall’archeologo e geocronologo Ben Arous, insieme a Francois Yodé Guédé, uno degli scavatori originari, tornò sul luogo della scoperta.
Questa nuova indagine, condotta poco prima che l’attività estrattiva distruggesse il sito, ha impiegato due differenti metodi di datazione dei sedimenti, rivelando che la presenza umana a Bété I risale a 150.000 anni fa.
Tracce di un ecosistema tropicale antico
L’analisi dei sedimenti prelevati da Bété I ha evidenziato la presenza di polline, resti vegetali e residui chimici derivati dalla cera delle piante, caratteristiche delle odierne foreste pluviali umide dell’Africa occidentale. La scarsa quantità di polline d’erba nei campioni suggerisce che l’area fosse già allora dominata da una fitta vegetazione tropicale.
Secondo Eleanor Scerri, esperta del Max Planck Institute of Geoanthropology di Jena, in Germania, i primi abitanti delle foreste pluviali potrebbero essere stati gli antenati delle successive popolazioni dell’Età della Pietra, non solo nella Costa d’Avorio, ma anche nelle foreste di mangrovie più a nord, nell’attuale Senegal.
Un nuovo tassello nell’evoluzione dell’Homo sapiens
Le recenti scoperte rafforzano l’ipotesi che l’Homo sapiens, comparso circa 300.000 anni fa, si sia evoluto attraverso l’interazione tra diverse popolazioni distribuite in vari ambienti dell’Africa, comprese le foreste pluviali dell’Africa occidentale.
Secondo Scerri, già 150.000 anni fa, gli scambi tra questi gruppi umani hanno influenzato il corso della nostra evoluzione, favorendo adattamenti ambientali e contribuendo al successo della nostra specie.