Una soluzione innovativa per affrontare la crisi idrica
Nella città di El Paso, situata nel cuore del deserto del Chihuahua, la disponibilità d’acqua è sempre stata una sfida cruciale. Con meno di 23 centimetri di pioggia annui e temperature record registrate tra il 2023 e il 2024, la necessità di soluzioni innovative è diventata urgente. El Paso Water, l’azienda responsabile della gestione idrica cittadina, ha anticipato questa crisi già decenni fa e ora ha dato il via a un progetto senza precedenti: un impianto avanzato di purificazione in grado di trasformare acque reflue in risorsa potabile.
Il Pure Water Center, la cui operatività è prevista per il 2028, rappresenta il primo impianto negli Stati Uniti a implementare il riutilizzo diretto delle acque reflue nella rete idrica pubblica. Con una capacità di 38 milioni di litri al giorno, questo sistema rivoluzionario potrebbe diventare un modello per altre città statunitensi, come Phoenix e Tucson, che già stanno studiando soluzioni simili.
Tecnologia avanzata per garantire acqua sicura
Purificare le acque reflue per renderle potabili è una sfida tecnologica che per anni ha suscitato perplessità e resistenze. Tuttavia, grazie ai progressi nel trattamento delle acque, El Paso Water ha sviluppato un processo in quattro fasi per garantire la massima sicurezza:
- Osmosi inversa – un sistema di membrane separa le molecole d’acqua da altre sostanze contaminanti.
- Disinfezione con perossido di idrogeno e luce UV – elimina batteri e virus.
- Filtrazione con carbone attivo – rimuove sostanze chimiche indesiderate.
- Clorazione finale – garantisce la sicurezza dell’acqua distribuita.
Oltre a queste misure, il sistema sarà dotato di un monitoraggio in tempo reale capace di rilevare eventuali anomalie e attivare allarmi automatici per interrompere immediatamente la distribuzione dell’acqua in caso di contaminazioni.
Dubbi e preoccupazioni: l’impatto sulla salute e sull’ambiente
Nonostante le rassicurazioni di El Paso Water, alcune organizzazioni ambientaliste, tra cui Food and Water Watch, hanno espresso preoccupazioni riguardo alla presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e altri contaminanti emergenti nell’acqua trattata. Questi composti chimici, noti per la loro persistenza nell’ambiente, non sono ancora regolamentati in modo specifico negli Stati Uniti, sollevando interrogativi sulla loro effettiva eliminazione nel processo di trattamento.
Gilbert Trejo, vicepresidente delle operazioni di El Paso Water, ha dichiarato che il sistema è stato progettato per rimuovere anche contaminanti non ancora regolamentati, grazie a un approccio a barriera multipla che garantisce la sicurezza dell’acqua distribuita ai residenti.
L’impatto economico e sociale del progetto
Il costo dell’impianto è stimato in 295 milioni di dollari, con un prezzo di produzione dell’acqua pari a circa 500 dollari per acro-piede (pari a circa 1.230 metri cubi). Sebbene questa cifra sia comparabile a quella dell’acqua desalinizzata, risulta essere significativamente più alta rispetto al costo delle risorse idriche tradizionali provenienti dal Rio Grande o dagli acquiferi locali.
Questa disparità di costi solleva interrogativi sulla sostenibilità economica del progetto, in particolare per le famiglie a basso reddito. Secondo uno studio della University of Texas a El Paso, entro il 2030, il costo dell’acqua potrebbe rappresentare un onere significativo per oltre il 40% delle famiglie della città.
Per mitigare questi effetti, El Paso Water ha adottato un sistema di tariffe progressive, che permette alle famiglie con consumi ridotti di pagare un prezzo inferiore. Tuttavia, gli esperti avvertono che l’aumento delle spese potrebbe mettere alla prova questo modello tariffario nel lungo termine.
Un esempio per altre città degli Stati Uniti?
L’idea di trasformare acque reflue in risorsa potabile non è nuova: il primo impianto di riutilizzo diretto al mondo è stato realizzato nel 1968 in Namibia, uno dei paesi più aridi dell’Africa meridionale. Negli Stati Uniti, il primo progetto è stato implementato nel 2013 a Big Spring, Texas, ma con un approccio meno diretto rispetto a quello di El Paso.
Oggi, diverse città stanno seguendo l’esempio:
- Phoenix prevede di purificare 227 milioni di litri al giorno entro il 2030.
- Tucson ha ottenuto 86,7 milioni di dollari per un impianto operativo entro il 2032.
- Altre comunità in Texas, dal Panhandle alla Hill Country, stanno valutando impianti simili.
Anche altri stati stanno avanzando sul tema del riutilizzo potabile diretto. Colorado e California hanno recentemente adottato nuove normative, mentre l’Arizona è in fase di aggiornamento delle proprie regole per favorire questi progetti.
Il futuro della gestione idrica passa dal riciclo?
Con il cambiamento climatico e la crescente scarsità d’acqua, soluzioni come il riutilizzo potabile diretto potrebbero diventare essenziali per molte città, soprattutto nelle regioni più aride degli Stati Uniti. El Paso sta dimostrando che questa tecnologia può essere implementata su larga scala, ma resta da vedere se altre città riusciranno a superare le sfide economiche, ambientali e sociali legate a questi progetti.
Se l’esperimento di El Paso Water avrà successo, potremmo assistere a una trasformazione radicale della gestione idrica nel Sud-Ovest americano e oltre.